Vanessa Zappalà, la rabbia del padre: «Il killer non si rassegnava, aveva messo un gps nella sua auto»

La tragedia della 26enne di Acitrezza, Vanessa Zappalà, ha gettato il padre nello sconforto e nella rabbia
La tragedia della 26enne di Acitrezza, Vanessa Zappalà, ha gettato il padre nello sconforto e nella rabbia
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Martedì 24 Agosto 2021, 09:59

Una perdita inaccettabile, quella della 26enne Vanessa Zappalà, uccisa a colpi di pistola dall'ex fidanzato Antonio Sciuto, poi impiccatosi, domenica notte sul lungomare di Acitrezza, Catania. Un vuoto che papà Carmelo Zappalà non riesce a colmare e che commenta con parole di rabbia verso una giustizia mancata che avrebbe potuto salvare sua figlia: «La sua morte è una sconfitta per lo Stato».

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In un'intervista al quotidiano La Repubblica, il padre di Vanessa fa riferimento alla decisione del giudice che non ha convalidato l'arresto dell'uomo dopo la denuncia per stalking presentata a giugno dalla figlia, perseguitata già da tempo.

«Quell’uomo aveva pianificato tutto, - sostiene Carmelo - ne sono sicuro, continuava ad essere accecato dalla gelosia». E ha aggiunto anche: «Il killer non si rassegnava alla fine di una relazione che era andata avanti dal maggio 2020 fino al febbraio di quest’anno. Abbiamo scoperto che aveva piazzato un Gps sotto l’auto di Vanessa. E, poi, era riuscito a intrufolarsi nel giardino di casa nostra, per sentire cosa dicevamo, attraverso un tubo».

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«Quel che mi addolora di più – continua – è che tutto questo si sarebbe potuto evitare se lo avessero arrestato dopo la denuncia di Vanessa, che io avevo accompagnato alla stazione dei Carabinieri. Perché quel giudice non ha convalidato l’arresto, come chiedeva la procura di Catania?».

Secondo Carmelo Zappalà, dopo il divieto di avvicinamento imposto dal giudice non si era più visto in giro, ma dentro di sè c'era vendetta

«Vendetta nei confronti di mia figlia, - dice Carmelo - nei miei confronti. Ha voluto colpire al cuore anche me. E ora ripenso ai giorni in cui era stato a casa nostra, l’avevamo pure accolto per due mesi. Era un uomo con due facce. Apparentemente tranquillo, in realtà era solo un bugiardo. Era un mostro».

Il killer Antonio Sciuto, separato e con due figlie minorenni, è scappato ma dopo qualche ora, nel pomeriggio di ieri, è stato trovato impiccato in un casolare di proprietà di un suo familiare, nelle campagne di contrada Trigona a Trecastagni. Sulla parete ha lasciato la scritta di scuse «Vi voglio bene» rivolta ai genitori e ai suoi figli, ma nessun accenno a Vanessa.

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