Vaccino, morto a 52 anni poche ore dopo la prima dose di Pfizer. La famiglia denuncia: «Fategli l'autopsia»

Muore a 52 anni poche ore dopo la prima dose di vaccino Pfizer. La famiglia: «Fategli l'autopsia»
Muore a 52 anni poche ore dopo la prima dose di vaccino Pfizer. La famiglia: «Fategli l'autopsia»
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Lunedì 31 Maggio 2021, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 12:37

Gli hanno somministrato la prima dose di vaccino contro il coronavirus, e poche ore dopo è morto. A perdere la vita è stato un uomo di 52 anni, Giorgio Paganelli, di professione ingegnere, venerdì scorso a Erba in provincia di Lecco: l'uomo aveva ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer intorno alle 11 di venerdì, è stato male la sera ed è morto intorno alle 23. A rendere nota la vicenda è il fratello di Giorgi, Luigi Paganelli, avvocato di Lissone in provincia di Monza, in una nota pubblicata sulla sua pagina Facebook.

Paganelli rende noto di aver sporto denuncia ai carabinieri e di aver ottenuto l'autopsia sul corpo del fratello, per risalire alle cause del decesso e capire se la morte è correlata in qualche modo alla somministrazione del vaccino. «Mio fratello Giorgio ha ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer intorno alle 11 di venerdì, nel centro di Lariofiere ad Erba - ha scritto Paganelli - era contento di poter finalmente vaccinarsi ed è rientrato a casa dalla compagna dove ha ripreso le normali attività.

Verso le 22 dello stesso giorno ha avuto un grave malessere, i medici hanno tentato di rianimarlo ma è morto alle 23».

Stando al fratello, il 52 enne «non aveva patologie pregresse e nemmeno condizioni critiche di salute particolari». Per appurare cosa sia accaduto, Paganelli ha spiegato di aver sporto denuncia ai carabinieri di Costa Masnaga che, «su ordine del magistrato di turno», il giorno successivo hanno seguito «il trasferimento della salma all'obitorio di Lecco» per l'autopsia. «Non è nostra intenzione accusare nessuno, vogliamo capire cosa sia accaduto - conclude Paganelli - non solo per giustizia verso Giorgio ma anche per la serenità di tutti noi e dei nostri concittadini. Troviamo assurdo che, in una situazione del genere, l'autopsia non sia richiesta d'ufficio dalla Ats».

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