L'Ema, Agenzia europea per i medicinali, «sta facendo una revisione attenta di tutti i casi, a differenza del Regno Unito che ha messo il timbro su quello che ha consegnato l'industria. Stanno rivedendo anche il piano di produzione e di distribuzione a livello mondiale, ma dopo il 29 non c'è bisogno di attendere, infatti i primi di gennaio si partirà in Italia» con la somministrazione. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, l'ex direttore esecutivo dell'Ema Guido Rasi che ha preso le distanze sulla procedura d'emergenza attuata dal MHRA britannica per dare il via libera alla somministrazione nel Paese.
«Il mio personale parere - ha aggiunto Rasi - è che in UK siano stati incauti, è un piccolo azzardo, anche se il vaccino è un 'trucco' per far fare al sistema immunitario il lavoro del farmaco, quindi è raro che vada male». La procedura di emergenza scelta dal Regno Unito per Rasi «ha un rischio molto basso, ma è un rischio da non prendere mai.
«Se c'è una sola cosa che non è stata vista, che non va - ha aggiunto Rasi - è molto probabile che i due-trecento esperti dell'Ema la troveranno o daranno indicazioni più precise ad esempio diranno su chi non va usato e su chi è meglio usarlo. Queste cose hanno grande importanza a lungo termine, venti giorni non cambiano nulla se poi consentono alla campagna di essere svolta in modo efficace, continuo e veloce».
Il vaccino sarà la bacchetta magica? «Alla fine sì, ma ci vorrà del tempo-ha concluso Rasi- Dobbiamo cercare di non peggiorare le cose appena inizia a circolare il vaccino pensando che sia tutto finito. Ci vorranno sette o otto mesi, ma sarà sicuramente la soluzione. Ô l'inizio della fine della pandemia».