Vaccino Covid, ecco cosa è successo ad Astrazeneca. Il nuovo piano di vaccinazione dopo i ritardi

Vaccino Covid, ecco cosa è successo ad Astrazeneca. Il nuovo piano di vaccinazione dopo i ritardi
di Alessia Strinati
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Lunedì 25 Gennaio 2021, 14:59

I ritardi di Pfizer e Astrazeneca hanno costretto l'Italia a riformulare il piano di vaccinazione anti Covid che potrebbe slittare di 4 settimane e ritardare di conseguenza l'immunità di gregge. Ad annunciare i cambiamenti è stato il ministro per gli Affari regionali, Francesco Bocci insieme al vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri.

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Il nuovo piano di vaccinazione

A fine gennaio sarebbero dovute partire le vaccinazioni per gli over 80 in tutta Italia, mentre si sarebbero dovute concludere le somministrazioni del siero a tutti i sanitari, ospiti personale delle Rsa. Sileri ha spiegato che tra due settimane dovrebbe iniziare la distribuzione di Astrazeneca, ma anche con dosi ridotte, se Pfizer dovesse tornare a regime, ci saranno tre vaccini in circolazione, che potrebbero permettere di vaccinare 4 milioni di persone entro aprile. Slitta sicuramente il vaccino per le altre categorie, per un totale di 13 milioni e 400mila italiani tra i 60 e i 79 anni, a cui si aggiungono i 7 milioni e 400mila con almeno una comorbilità cronica, oltre al personale dei servizi essenziali, quindi insegnanti e personale scolastico, forze di polizia, personale delle carceri e detenuti.

Azioni legali

Il Governo intanto ha annunciato che si muoverà contro Pfizer con una diffida per inadempimento e un esposto ai pm per potenziale danno alla salute, entrambi da presentare nel nostro paese, oltre ad una richiesta a nome del governo e delle Regioni al foro di Bruxelles per inadempimento.

L'azienda farmaceutica ha dal canto suo fatto sapere che da questa settimana tornerà a regime. Lo stesso iter potrebbe essere avviato anche con Astrazeneca.

Il caso Astrazeneca

Ma cosa sta succedendo al vaccino Astrazeneca che di fatto ancora non è stato approvato dall'Ema e già annuncia tagli e ritardi? A spiegarlo è stato uno dei portavoce dell'azienda che ha parlato di un problema alle linee produttive che ha ridotto i volumi iniziali di produzione rispetto a quelle previsioni su cui sono state costruite le tabelle di consegna. In base al piano iniziale, entro marzo sarebbero dovute arrivare in Italia 28 milioni e 269mila dosi, ma le dosi saranno meno di 15 milioni. Le prime dosi sarebbero dovute essere 8 milioni, ma in realtà se ne avranno solo 3,4.

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