Vaccino ai bambini, l'Aifa: «Efficace e sicuro, rischio miocarditi è ancora più ridotto»

Vaccino ai bambini, l'Aifa: «Efficace e sicuro, rischio miocarditi è ancora più ridotto»
Vaccino ai bambini, l'Aifa: «Efficace e sicuro, rischio miocarditi è ancora più ridotto»
di Domenico Zurlo
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Giovedì 2 Dicembre 2021, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 10:23

Il vaccino ai bambini è efficace e sicuro, il rischio miocarditi è ancora più ridotto nei bambini rispetto ai più giovani, ed è verosimile che i vaccini già esistenti possano essere efficaci contro l'ultima variante Omicron. A dirlo è l'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, il giorno dopo l'ok al vaccino anti Covid nella fascia dai 5 agli 11 anni. Questa mattina Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico-scientifica dell'AIfa, è stata intervistata su Rai Radio1 a Radio anch'io.

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«I dati che abbiamo sul vaccino anti Covid ai bambini sono sufficienti per questa estensione pediatrica. Abbiamo uno studio fatto su 3000 bambini, con dose ridotta e cioè 1/3 della dose: il vaccino si mantiene efficace e senza eventi avversi preoccupanti, solo reazioni locali, un pò di febbre e mal di testa. Per ora non ci sono miocarditi», le sue parole. «Il Covid nei bimbi non è sempre blando, c'è ad esempio la sindrome infiammatoria multisistemica e questa può essere grave.

Sei bambini su 1000 finiscono in ospedale. C'è un rischio».

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«Miocarditi, nei bambini rischio ancora più ridotto»

La coordinatrice dell'unità di crisi dell'Aifa dedicata al Covid, Maria Paola Trotta, ha invece parlato a 24Mattino, su Radio 24, proprio delle miocarditi post vaccino: le miocarditi associate a vaccini a mRna sono «rischi evidenziati con frequenza molto rara» e «più frequenti nel genere maschile e nella fascia tra 16 e 29 anni, ma va chiarito che si tratta di eventi molto rari intorno a uno o due casi su 100.000» e «guariscono nella maggior parte dei casi senza neanche un ricovero. È verosimile e ci si attende che tra 5 e 11 anni questo rischio sia ancora più basso, un pò perché le miocarditi virali hanno in generale un'incidenza minore in questa fascia, e un pò perché la dose che sarà utilizzata è estremamente ridotta e pari a circa un terzo di quella per adulti e adolescenti».

I dati che abbiamo sul vaccino anti Covid nella fascia 5-11 anni «non sono pochi», ha aggiunto Trotta. «Lo studio registrativo che ha portato alla nuova indicazione ha incluso oltre 3.000 bambini vaccinati e i dati hanno mostrato elevati livelli di efficacia intorno al 91%». A questi dati si aggiungono «quelli inclusi nel database di farmacovigilanza degli Usa, dove si è partiti il 29 ottobre e sono stati vaccinati oltre 3 milioni bambini. Anche qui, seppure il follow-up non sia molto lungo, non si evidenziano particolari problemi di sicurezza».

Per il parere in merito all'estensione dell'indicazione del vaccino anti Covid ai bambini tra 5 e 11 anni, ha sottolineato Trotta, «sono stati rivisti tutti i dati, non solo quelli degli studi registrativi, e quindi il dossier presentato all'Agenzia Europea dei Medicinali, ma la Commissione Tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del Farmaco si è premurata anche di cercare di avere informazione anche dai dati accessibili di database di farmacoviglianza degli Stati Uniti, che riguardano segnalazioni spontanee». «Come tutte le decisioni prese in questo periodo - ha proseguito - saranno adattate alle migliori evidenze che si generano nel corso del tempo», perché «le conoscenze evolvono in continuazioni. Ma già ora possiamo dire, che con tre milioni di bambini vaccinati, se ci fossero stati segnali importanti si sarebbero visiti e saputi».

«Variante Omicron? Poco verosimile che eluda i vaccini»

Sulla variante Omicron «al momento sappiamo molto poco, sembra essere una variante più trasmissibile ma non abbiamo segni che causi una malattia più grave, e non ci sono ancora dati sulla sua capacità di eludere la protezione da vaccino o da anticorpo monoclonale. In termini di possibilità biologica sembra poco verosimile che nonostante le sue tante mutazioni, possa eludere completamente tutte le componenti anticorpali che si sviluppano a seguito di una vaccinazione», aggiunge Trotta «Forse ci potrà essere una riduzione di efficacia nei confronti dall'infezione - ha aggiunto - ma ci si aspetta che verso le forme gravi e decessi possa restare a livelli adeguati. Ci sono ancora incertezze e i ricercatori stanno alacremente lavorato su questo».

Sileri: se ci fosse vaccino a bimbi 2 anni vaccinerei mio figlio

«Se ci fosse il vaccino per i bambini di due anni io a mio figlio che ha due anni lo farei senza dubbio. Capisco le preoccupazioni dei genitori, ma c'è la massima libertà, non è obbligatorio, poi ovviamente io da medico consiglio di farlo». Lo ha detto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto a 'L'Italia s'è destà su Radio Cusano Campus, commendato il via libera ieri dell' Aifa al vaccino anti-Covid per 5-11enni.

«I bambini che si infettano hanno sicuramente meno complicanze rispetto agli anziani, ma esiste un rischio di malattia grave anche nella fascia pediatrica e un rischio del 10-15% di un long covid del quale non sappiamo la durata - ha affermato Sileri - Paura per gli effetti del vaccino a lungo termine? Sono supposizioni senza alcuna base scientifica. Mentre invece ha una base scientifica la protezione che danno questi vaccini per qualunque fascia di età nei confronti di un virus mutevole che dà complicanze nell'immediato e anche a distanza, con il long covid».

«Non ci sarà nessun Green pass per la fascia di età pediatrica, questo è sicuro. Non c'è un obbligo vaccinale. Vi è stato l'ok di Ema e Aifa, dopodiché il vaccino sarà disponibile, i percorsi per procedere alla vaccinazione sono gli stessi che già esistono, ovviamente con delle corsie differenziate e un approccio diverso perché la vaccinazione nell'età pediatrica è più delicata anche a livello di comunicazione e di accortezze, servirà in molti casi anche più dialogo con i genitori», ha precisato Sileri. «Miocarditi e pericarditi sono molto più frequenti con il covid rispetto ai casi rari di effetti collaterali del vaccino. Il vaccino ai bambini è un'arma in più a disposizione - ha concluso - è chiaro che più persone si vaccinano più questo aiuta nel controllo del virus, ma i bambini dovrebbero essere vaccinati per proteggere i bambini stessi».

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