Ucraina, ancora bombe sui civili. Minsk: pronti a invadere. Kiev: «Possibile accordo in 10 giorni». Usa scettici, oggi telefonata Biden-Xi

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Ucraina, diretta guerra: missili sui civili, bombardato un teatro a Mariupol. «Era un rifugio di sfollati»
Ucraina, diretta guerra: missili sui civili, bombardato un teatro a Mariupol. «Era un rifugio di sfollati»
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 17 Marzo 2022, 06:32 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 09:27

Era sopravvissuto alla prima e alla seconda Guerra mondiale, all’invasione dei nazisti hitleriani e alla repressione dei bolscevichi di Lenin, il teatro d’arte drammatica di Mariupol, colpito ieri da una bomba russa ad alto potenziale. Quasi un tempio greco, che in questi giorni avrebbe dovuto ospitare lo spettacolo “Frida”, dalla storia della pittrice Frida Kahlo. E invece, da quando la guerra è scoppiata, è diventato il rifugio di famiglie, di bambini, di gente che ha perso la propria casa, il proprio lavoro, la propria vita. Una sorta di dimora antiaerea che, secondo il vicesindaco della città, Serhiy Orlov, ospitava mille, milleduecento persone. E di queste certamente 500 erano civili, ha specificato Belkis Wille, referente di Human rights watch.

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La struttura ha retto alle martellate russe e circa 130 persone sono uscite vive dal palazzo, ma non è ancora possibile quantificare quante ne ospitasse realmente e quanti siano i morti. Il parlamentare ucraino Dmytro Gurin ha specificato che «potrebbero esserci degli altri sopravvissuti: abbiamo avuto informazioni che i rifugi sotterranei hanno resistito all’attacco, sembra che la gran parte di loro stiano bene». L’edificio, però, avrebbe dovuto essere fuori dagli obiettivi dei soldati dello zar. Le immagini satellitari, precedenti all’attacco, mostrano, infatti, due scritte “deti”, davanti e dietro, che vuol dire “bambini”.E questo fa dire al Regno Unito che «colpire quel rifugio è stato un atto deliberato».

TRAPPOLA MORTALE
Non c’è scampo per Mariupol: trecento, quattrocentomila persone sono senza luce, riscaldamento, cibo, acqua, medicine. Bombardate a ogni ora, in ogni angolo. L’altro giorno mentre 6.500 cittadini sono riusciti a lasciare la città, altri convogli di civili sono stati colpiti: cinque persone sono rimaste ferite e tra queste almeno un bambino. Si parla di 20 mila perdite civili in meno di un mese. I morti vengono sepolti nelle fosse comuni, la gente scioglie la neve per avere l’acqua, e ora la battaglia si è trasformata in una guerriglia casa per casa. Ormai è chiaro che dopo il bombardamento dell’ospedale di maternità e pediatria, dopo che 400 sanitari e pazienti sono prigionieri nell’unico nosocomio rimasto in città, dopo la crudeltà di non far arrivare aiuti, di non far arrivare la corrente, di distruggere le caldaie, il martirio di Mariupol è un obiettivo strategico, un’arma psicologica. Più la “città di Maria” soffre, prima tutte le altre città capiranno quanto è pericoloso resistere. 
È scomparsa, intanto, dalle cartine geografiche, Volnovakha. Il ministro della Difesa ucraino Reznikov spiega che lì non è rimasto nemmeno un edificio, la distruzione è stata totale. E le bombe continuano a cadere anche in altre località: un edificio residenziale a Kiev è stato colpito dai resti di un missile abbattuto dalla contraerea. Per il Pentagono, la Russia ha lanciato più di 1.000 missili sul Paese, e il rischio che l’asticella del conflitto venga alzata ancora di più da Putin, lo ribadisce il sottosegretario di Stato Blinken, quando insiste sulla possibilità che il presidente russo faccia utilizzare armi chimiche. Tutto questo mentre la difesa aerea ucraina ha distrutto 10 bersagli nemici. Segnale che la resistenza è ancora forte, soprattutto perché, secondo l’ultimo rapporto di intelligence che arriva da Londra, l’invasione russa è «in gran parte in stallo su tutti i fronti». Senza contare il morale delle truppe della repubblica separatista, che starebbe sottoponendo ad arruolamento coatto porzioni sempre più importanti della popolazione per tentare di ripianare le perdite patite nell’assedio di Mariupol. 

LA MINACCIA
In questo scenario che lascia immaginare ancora vittime e combattimenti, non può che far preoccupare la presa di posizione della Bielorussia. «Se l’Ucraina dovesse continuare la sua escalation contro la Bielorussia, Minsk non la lascerà senza risposta», ha affermato ieri il presidente Aleksandr Lukashenko, citato dalla Tass, aggiungendo che se il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rifiuta di firmare un accordo con Putin, sarà costretto a firmare un atto di capitolazione. In che modo l’Ucraina stia minacciando la Bielorussia non è chiaro. Un paio di notti fa diverse esplosioni sono state segnalate in varie città, in particolare nella regione meridionale di Brest, vicino al confine. In collegamento con le Commissioni esteri e difesa del Parlamento europeo, il ministro ucraino Oleksii Reznikov ha sostenuto che «le informazioni e l’intelligence di Kiev» mostrano che la popolazione bielorussa non vuole questa guerra, «perché capisce che sarà distruttiva anche per loro. Ma la Bielorussia - ha aggiunto - è un hub logistico della Russia nella guerra contro l’Ucraina». Altre fonti parlano di un possibile tentativo di colpo di Stato che sarebbe avvenuto in queste ore nei confronti di Lukashenko, proprio per la spaccatura tra Forze armate e presidente. Ma non se ne ha conferma. E sempre gli 007 ripetono che i russi potrebbero mettere in atto “false flag”, forse in complicità con lo stesso establishment di Minsk, mirate a generare un caso per giustificare un eventuale ingresso in campo delle truppe bielorusse. 

Nel frattempo, è tornato in libertà il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, che era scomparso la scorsa settimana ed erano circolati video di quello che si crede sia stato il suo rapimento. La portavoce della presidenza Darya Sarivna ha dichiarato che «in cambio della sua libertà sono stati liberati nove prigionieri russi, tutti nati nel 2002 e nel 2003». Fedorov ha ringraziato Zelensky per averlo salvato. Al suo posto è subentrato il sindaco fantoccio messo dalla Russia: Galina Danilchenko.

FAMIGLIA UCCISA 
I bombardamenti senza sosta hanno ucciso anche un cittadino statunitense, James Whitney Hill, nato nel ‘54 in Minnesota. È stato colpito, insieme con altri civili nella città di Chernihiv, nel nord dell’Ucraina. Il Dipartimento di Stato americano ne ha confermato la morte. La città che si trova a nord-est di Kiev e vicino al confine russo, è stata al centro dei più intensi bombardamenti delle forze russe dall’inizio della guerra. Il capo regionale Vyacheslav Chaus ha detto che più di 50 corpi sono stati portati all’obitorio della città. E tra le persone uccise c’erano quei 10 cittadini che stavano facendo la fila per comprare il pane. Durante il processo di rimozione delle macerie da un edificio-dormitorio danneggiato sono stati scoperti i corpi di una famiglia di cinque persone, tra cui una ragazza di 12 anni e due gemelli di 3 anni, un ragazzo e una ragazza. 
La guerra in corso colpisce anche le navi panamensi nel Mar Nero: secondo la Reuters, le forze aeree russe dal 24 febbraio hanno sparato contro tre imbarcazioni sotto la bandiera di Panama: la Namura Queen, la Lord Nelson e la Helt. Una di queste è affondata mentre le altre due necessitano di riparazioni. E altre dieci navi ammiraglie panamensi non possono lasciare la regione a causa della marina russa.
 

Ucraina, la diretta

Ore 00.47 Mariupol viene colpita ogni giorno da 50 a 100 proiettili di artiglieria, secondo il consiglio della città ucraina assediata, riferisce la Cnn online. «La città è sotto assedio da sedici giorni, più di 350.000 residenti di Mariupol continuano a nascondersi in rifugi e scantinati dai continui bombardamenti delle forze di occupazione russe», afferma un comunicato del consiglio comunale. «Circa l'80% del patrimonio immobiliare della città è stato colpito, di cui quasi il 30% non può essere ripristinato», prosegue ancora il comunicato. Il consiglio precisa che le informazioni sulle vittime dell'attacco al teatro della città usato come rifugio sono ancora in fase di chiarimento.

Ore 00.25 - Le forze russe continuano i bombardamenti sulla parte della provincia ucraina di Lugansk controllata dalle truppe ucraine, nel tenativo di avanzare verso la località di Rubizhne. Lo ha detto il governatore della provincia, Serhiy Haidai, citato dal Kyiv Independent. Combattimenti, ha aggiunto Haidai, sono in corso praticamente in tutta la regione.

Ore 00.10 Più di 320.000 persone sono tornate in patria per aiutare l'Ucraina a combattere da quando la Russia ha iniziato l'invasione del Paese. La stima, riferisce la Cnn, è del Servizio di guardia di frontiera dell'Ucraina. «I nostri ragazzi non si arrendono, quindi dobbiamo aiutare, dobbiamo combattere per il nostro Paese. L'Ucraina deve essere libera, come tutte le persone», ha sottolineato in un tweet il Servizio della guardia di frontiera ucraina.

Ore 23.30 - Un altro sindaco è stato arrestato in Ucraina dalle truppe russe. Si tratta di Viktor Tereshchenko, primo cittadino del villaggio di Velykoburlutska, nella regione nord-orientale di Kharkiv, secondo quanto riferisce la Cnn. La notizia è stata resa nota in un video da Oleh Syniehubov, capo dell'amministrazione regionale di Kharkiv. Tereshchenko, precisa Syniehubov, «è stato prelevato dal suo posto di lavoro e portato alla locale stazione di polizia».

Il nuovo arresto è avvenuto un giorno dopo il rilascio del sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, scambiato con nove prigionieri russi alcuni giorni dopo essere stato sequestrato. Raggiunto dalla Bbc, Fedorov ha detto che durante la sua detenzione è stato tenuto segretato in una stanza sotto la guardia dei soldati russi, ma ha sottolineato di non avere subito violenze.

Ore 23.15 - «Grazie Dario Franceschini, ha dato un buon esempio da seguire. Insieme ricostruiremo il Paese fino all'ultimo mattone». È il messaggio postato su Twitter dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in risposta all'annuncio del ministro della Cultura che l'Italia è pronta a ricostruire il teatro di Mariupol distrutto dai bombardamenti russi.

Ore 21.11 - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di aver avuto un nuovo colloquio telefonico con il suo omologo francese Emmanuel Macron. «Si è discusso del sostegno agli ucraini nella lotta contro l'aggressione russa, in particolare nella sfera della difesa. L'accento è stato posto sul prosieguo del dialogo pacifico. Dobbiamo rafforzare la coalizione contro la guerra», ha scritto Zelensky su Twitter.

Ore 20.44 - Sono stati confermati 43 attacchi contro strutture sanitarie dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Lo ha reso noto il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, parlando al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. «In qualsiasi conflitto, gli attacchi contro le strutture sanitarie sono una violazione del diritto umanitario internazionale», ha dichiarato.

Ore 20.41 - La Camera americana ha approvato, con 424 voti a favore e 8 contrari, il provvedimento che revoca alla Russia i suoi privilegi commerciali, aprendo la strada a dazi sui suoi prodotti. Il Senato dovrebbe valutare a breve la misura, che punta a isolare sempre di più la Russia sospendendo i suoi normali rapporti commerciali con gli Stati Uniti.

Ore 19.54 - La Russia non sta facendo «sforzi significativi» nei negoziati con Kiev. Lo afferma il segretario di Stato Usa Antony Blinken.

Ore 19.46 - Nove maggio: a Mosca è questa la data a cui si comincerebbe a guardare come possibile indicazione per la conclusione dell'«operazione militare speciale» russa contro l'Ucraina. A quanto apprende l'Adnkronos da fonti russe, ci sarebbe la «ragionevole speranza» che Vladimir Putin - che oggi ha celebrato l'ottavo anniversario dell'annessione della Crimea, i cui abitanti «in quelle settimane difficili dimostrarono coraggio e patriottismo contro i neonazisti» disse all'epoca - possa avere «interesse a far rientrare le truppe entro la fine di aprile». Per poter così celebrare sulla Piazza Rossa, nel 77mo anniversario della vittoria sulla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale, anche la 'vittorià in Ucraina, celebrando i «successi degli eroici militari russi»

Ore 19.30 - «Siamo preoccupati dalla possibilità che la Cina possa considerare di aiutare la Russia». Lo afferma il segretario di Stato Antony Blinken.

Ore 15.40 - «Ora non è possibile fare ipotesi su una data, anche perché andrebbero preparate tutte le condizioni necessarie a un incontro - ha detto il ministro degli esteri turco Cavusoglu -. E' un tema di cui non abbiamo parlato ieri (A Mosca con Lavrov, ndr). Vogliamo ospitare un vertice tra i due presidenti, ribadiamo la disponibilità e ne saremmo felici, ma al momento non è neanche ipotizzabile una data».

Ore 15.15 - Il presidente russo Putin ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo turco Erdogan. Secondo Istanbul, il leader del Cremlino e Zelensky potrebbero avere presto un faccia a faccia. 

Ore 15.00 - Il capo negoziatore ucraino Myhailo Podoliak ha spiegato in un'intervista ai media polacchi che la posizione della Federazione russa nei negoziati con l’Ucraina «si è ammorbidita».

Ore 14.34 - Sono oltre 150mila le persone che hanno aderito all'invito lanciato dal governo britannico ad accogliere in casa rifugiati ucraini nell'ambito del programma 'Homes for Ukrainè. Lo ha comunicato Downing Street. Il programma partirà ufficialmente venerdì e allora, ha spiegati il portavoce del premier Boris Johnson, si verificherà quante adesioni saranno confermate. Nel frattempo, secondo i dati aggiornati a mercoledì pomeriggio, sono stati emessi 6.100 visti di ingresso per i rifugiati ucraini.

Ore 14.08 - «Gli occupanti hanno ucciso 108 bambini. Nel centro dell'Europa, nel nostro Paese, nel 2022». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando questa mattina al Bundestag.

Ore 13.44 - «Se l'Ucraina dovesse continuare la sua escalation contro la Bielorussia, Minsk non la lascerà senza risposta». Lo ha detto il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko, citato dalla Tass, aggiungendo che se il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rifiuta di firmare un accordo con Putin, poi sarà costretto a firmare un atto di capitolazione.

Ore 13.08 - Il presidente americano Joe Biden parlerà con Xi Jinping domani sull'Ucraina. Lo afferma la Casa Bianca.

Ore 12.30. Sono 130 le persone finora uscite vive dal teatro di Mariupol, bombardato dai russi. Lo afferma l'agenzia Ukrinform citando la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna. «Il rifugio antiaereo vicino al Mariupol Drama Theatre ha resistito. Circa 130 persone sono già state salvate. I blocchi sono stati smantellati», ha scritto su Facebook la deputata.

Ore 12.20«Il presidente siriano Bashar al-Assad ha promesso di fornire alla Russia 40.000 miliziani per la guerra in Ucraina», che vengono reclutati dal comando russo della base di Khmeimim, in Siria. Lo scrive l'agenzia Unian citando fonti dell'intelligence ucraina. «Il comando della base militare russa Khmeimim è stato incaricato di inviare fino a 300 militanti in Ucraina ogni giorno», si legge in una nota della direzione dei servizi del ministero della Difesa ucraino. Durante il reclutamento, ai mercenari è stato promesso che avrebbero svolto esclusivamente funzioni di polizia al fine di ristabilire l'ordine nei territori occupati«, afferma il comunicato, secondo il quale »armi, equipaggiamento militare e altre risorse dovrebbero essere trasferite dalla Siria alla Russia e alla Bielorussia nel prossimo futuro per rifornire le forze di occupazione«. La Russia ha aperto 14 centri per il reclutamento di mercenari in Siria e sta addestrando combattenti dalla Libia, afferma l'intelligence sottolineando che una parte dei mercenari vedono l'invio in Russia e Bielorussia come un'opportunità diserzione e migrazione illegale.

Ore 11.58 - In Ucraina «paghiamo il prezzo della nostra scelta ogni giorno. La tirannia per noi è inaccettabile. Quello che il Cremlino sta facendo è veramente barbaro: dico responsabilmente che il Cremlino è l'Hitler dei giorni nostri». Lo dice il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, in collegamento oggi con le commissioni Esteri e Difesa del Parlamento Europeo a Bruxelles. La Russia in Ucraina «distrugge città e piccoli villaggi, saccheggiandoli. Abbiamo la conferma che finora sono morti 103 bambini per l'occupazione. Sono statistiche che crescono» a mano a mano che il tempo passa, conclude.

Ore 11.49 - «La Germania dà il suo contributo e continuerà a farlo. Ma una cosa è chiara: la Nato non entrerà in questo conflitto». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in conferenza stampa a Berlino con il capo della Nato Jens Stoltenberg. «Oggi il presidente Zelensky si è rivolto al Bundestag con parole che hanno lascato una forte impressione, e noi siamo con l'Ucraina», ha anche detto.

Ore 11.34 - La Russia ha tutti i mezzi e le risorse per prevenire un default del proprio debito pubblico. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. «Fin dall'inizio abbiamo detto che la Russia ha tutti i fondi necessari e potenziali per evitare di arrivare ad una situazione di default. Attualmente non ci possono essere default perché la Russia ha i fondi necessari», ha detto.

Ore 11.11 - L'ambasciatore cinese in Ucraina, Fan Xianrong, ha avuto ieri pomeriggio un incontro con il governatore della Regione di Leopoli, Maksym Kozytsky. Nel corso dell'incontro, secondo quanto riporta il Kyiv Independent, il diplomatico cinese ha assicurato che Pechino «non attaccherà mai l'Ucraina». Xianrong ha anche detto che la Cina potrebbe provvedere ad aiuti economici per il Paese. L'ambasciata cinese, dopo i bombardamenti di Kiev, ha spostato la propria sede a Leopoli.

Ore 11.05 - La Cina continuerà a svolgere «la normale cooperazione economica e commerciale con Russia e Ucraina sulla base dei principi del rispetto reciproco, dell'uguaglianza e del mutuo vantaggio». Lo ha assicurato il portavoce del ministero del Commercio Gao Feng, nel briefing settimanale. Pechino «si oppone con forza a qualsiasi sanzione unilaterale e alla giurisdizione a braccio lungo, riservandosi l'adozione delle misure necessarie per salvaguardare i diritti legali delle aziende cinesi», ha aggiunto Gao, in merito alle minacce degli Stati Uniti di punire le aziende cinesi che aggireranno le sanzioni americane alla Russia.

Ore 10.48 - Quanto accaduto nel teatro di Mariupol, «sembra essere stato un attacco deliberato contro un obiettivo civile» frutto di un bombardamento aereo russo. Lo sostiene il governo britannico di Boris Johnson per bocca di James Cleverly, numero 2 del Foreign Office, intervistato da vari notiziari del mattino a nome dell'esecutivo. Secondo Londra, si tratta dunque di «un'evidente violazione del diritto internazionale», come ha aggiunto il viceministro a Itv in risposta alla domanda se si potesse già evocare un crimine di guerra. Mosca ha ieri attribuito invece il raid alla milizia ultranazionalista ucraina del battaglione Azov.

Ore 10.12 - Il deputato ucraino Serhiy Taruta afferma che il rifugio antiaereo del teatro drammatico di Mariupol ha resistito all'attacco aereo, le persone sono sopravvissute. Lo dice in un post sulla sua pagina Facebook citato da Unian . «Dopo una terribile notte di incertezza la mattina del ventiduesimo giorno di guerra, finalmente buone notizie da Mariupol. Il rifugio antiaereo ha resistito. La gente sta uscendo viva dalle macerie!».

Ore 10.05 - «I piani dell'Occidente per riformare la Russia, renderla obbediente o farla a pezzi non possono essere realizzati»: lo ha detto il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev nel suo primo post su Telegram, come riporta la Tass. «Hanno un bisogno urgente di mettere all'angolo il nostro paese, metterlo in ginocchio e riformarlo sulla base dei progetti del mondo anglosassone, per renderlo debole e obbediente, o meglio ancora, per farlo a pezzi», ha sottolineato Medvedev parlando delle intenzioni dell'Occidente. «Non funzionerà. La Russia è abbastanza forte da mettere tutti i suoi nemici al loro posto», ha aggiunto. «Continueremo a lottare per un ordine mondiale che si adatti alla Russia e al nostro popolo, libero dai teppisti nazisti, dalle bugie storiche e dal genocidio. Proprio come prima, abbiamo la forza morale e la verità storica dalla nostra parte», ha sottolineato Medvedev. 

Ore 10.02 - Ci sono alcuni superstiti dell'attacco sferrato ieri dalle forze armate russo contro un teatro a Mariupol, dove centinaia di civili, tra cui bambini, avevano trovato riparo. Lo riferisce l'ufficio del sindaco di Mariupol spiegando che il rifugio antiaereo dell'edifico è riuscito a resistere al bombardamento. Le autorità locali non sono però ancora in grado di riferire il numero esatto delle vittime, né quello dei sopravvissuti.

Ore 9.45 - La città di «Volnovakha esiste ormai solo sulla cartina, perché in realtà Volnovakha non esiste più, non è rimasto più nemmeno un edificio». Lo ha detto il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo, parlando della città dell'est, nell'Oblast di Donetsk.

Ore 9.35 - Cinquantatre civili sono stati uccisi nelle ultime 24 ore nei bombardamenti russi a Chernihiv, nel nord dell'Ucraina, vicino al confine bielorusso. Lo ha riferito Viacheslav Chaus, capo dell'amministrazione regionale di Chernihiv in una dichiarazione pubblicata su Facebook citato da Ukrinform. «Nelle ultime 24 ore, 53 corpi di persone civili uccise dai russi sono stati portati all'obitorio», ha detto.

Ore 9.22 - «Mariupol prima era una città di 400.000 mila persone, da tre settimane è in condizioni di sopravvivenza senza acqua, corrente elettrica. Viene colpita da missili in continuazione, anche i convogli umanitari vengono bombardati. Si stima che le perdite civili siano 20 mila. Ieri è stato bombardato il teatro della città dove si rifugiavano 1200 donne e bambini. C'erano segnali che all'interno c'erano i bambini, ma il mostro ha colpito lo stesso». Lo ha detto il ministro della Difesa ucraina, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del parlamento europeo.

Ore 9.13 - Il Bundestag tedesco saluta con un'ovazione il presidente ucraino Volodymir Zelensky, comparso in video per il suo intervento.

Ore 9 - «I negoziati tra l'Ucraina e la Russia sono abbastanza difficili». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista con il canale televisivo americano Nbc. «I negoziati sono ancora in corso e sono abbastanza difficili», ha sottolineato il presidente ucraino e ha osservato che «qualsiasi guerra potrebbe essere finita al tavolo dei negoziati». Allo stesso tempo, non ha commentato le informazioni apparse in precedenza nei media sulle presunte condizioni di un possibile accordo tra le parti. 

Ore 8.35 - Si alza un muro sempre più forte fra l'Ucraina e l'Europa. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky parlando al Bundestag tedesco. «Questo muro è più forte, con ogni bomba che cade in Ucraina, con ogni decisione che non viene presa nonostante il fatto che voi potreste aiutarci».

Ore 7.40. Dopo la richiesta di Paesi occidentali, tra cui Usa, Gran Bretagna e Francia di convocare per oggi pomeriggio una ruunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per discutere degli sviluppi della situazione in Ucraina, il meeting non è ancora stato ufficializzato.

Ore 7.35. Nel teatro della città ucraina di Mariupol, obiettivo dell'attacco russo denunciato dalle autorità ucraine, si erano rifugiate più di 1.000 persone. Queste le notizie diffuse su Telegram dal sindaco, Vadim Boichenko, che denuncia «un'altra tragedia».

Ore 7Due potenti oligarchi russi con importanti interessi nell'alluminio e nell'estrazione di gas, finora risparmiati dalle sanzioni dell'Australia che hanno già colpito 41 oligarchi e loro familiari su un totale di 460 individui imprese ed entità, saranno «molto probabilmente» aggiunti alla lista, dopo forti pressioni di attivisti di 'corporate responsibility'. Si tratta di Oleg Deripaska, che ha una partecipazione in una raffineria di alluminio gestita da Rio Tinto in Queensland, che fornisce milioni di tonnellate di allumina ai suoi investitori russi, e di Victor Vekselberg che opera nel settore dell'estrazione di gas naturale nel bacino di Betaloo nel Territorio del Nord. Entrambi erano già tra gli oligarchi sanzionati dagli Usa nel 2018 dopo l'invasione russa della Crimea. Lo riferisce oggi il Sydney Morning Herald.

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