No pass a Trieste, revocato il corteo: rischio infiltrati e violenti. Caos tra gli organizzatori

Eppure tutto era pronto: da Nord a Sud sono oltre 100 le piazze che avevano risposto, tra cui Roma, Milano e Napoli

No pass a Trieste, revocato il corteo: rischio infiltrazioni di violenti. Caos tra gli organizzatori
No pass a Trieste, revocato il corteo: rischio infiltrazioni di violenti. Caos tra gli organizzatori
3 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Ottobre 2021, 23:02 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 06:45

No Green Pass a Trieste, è caos tra gli organizzatori della protesta. Per tutta la giornata si sono rincorsi comunicati stampa veri, falsi e confezionati soltanto per depistare e che hanno creato disorientamento tra i manifestanti stessi e anche tra le autorità. Nel tardo pomeriggio si è sgretolata anche l'unica certezza da giorni, il corteo di domani del Coordinamento 15 Ottobre, quello di cui fa parte anche l'ex portavoce dei portuali, Stefano Puzzer. La Questura rende noto che, nonostante sia stato autorizzato, la manifestazione è stata revocata dagli organizzatori stessi. Eppure tutto era pronto: da Nord a Sud sono oltre 100 le piazze che avevano risposto, tra cui Roma (piazza del Popolo), Milano (piazza Fontana) e Napoli (piazza Dante). 

 

Trieste, corteo revocato: il disorientamento 

I portuali, dal canto loro, nel corso di una conferenza stampa si sono sfilati definitivamente dai No Green pass, ricusando qualunque responsabilità nei disordini di un paio di giorni fa e, anzi, assicurando che loro stessi avrebbero tentato di garantire il servizio d'ordine nel percorso del corteo (poi annullato) per scongiurare qualunque possibilità di violenza da parte di chicchessia.

Alla conferenza era presente anche lo stesso Puzzer ma seduto tra il pubblico e indisponibile a qualunque dichiarazione.

Dimissionatosi dal Clpt, il Coordinamento dei lavoratori portuali, non avrebbe avuto infatti alcun titolo per intervenire. Ma per l'intera giornata si è anche rincorsa la voce di un secondo corteo domani, in mattinata (l'altro era previsto per il pomeriggio), ma la notizia non ha trovato alcuni riscontro. Intanto, in piazza Unità d'Italia si è svolto l'ennesimo giorno di protesta, nonostante i manifestanti fossero a ranghi ridotti anche a causa del maltempo. La protesta, cominciata venerdì scorso davanti al varco 4 del Porto, non intende arrestarsi, anzi.

L'altra anima della galassia No Green pass, quella che fa capo a Ugo Rossi, leader del movimento no vax 3V, cioè il Coordinamento No Green pass, già ieri sera ha annunciato che l'incontro con il ministro Patuanelli, fissato per sabato, non risolverà alcun problema e la protesta continuerà ad oltranza. La Questura, tuttavia, ha rafforzato il dispositivo di sicurezza, alla pari di quanto è stato fatto in questi giorni in piazza Unità e nei punti sensibili della città. Intanto, nell'altro polo della protesta, Genova, per la precisione il varco Etiopia, le forze dell'ordine hanno sgomberato tutti i manifestanti, che sono andati via in modo pacifico.

 

Una persona è stata fermata. Era il settimo giorno di protesta e per mantenere viva la contestazione anche durante la notte, era stato allestito un vero campo base con tende e camper in cui dormire, una cucina e una cambusa. Un filo diretto con la protesta iniziata venerdì scorso dai portuali di Trieste, «a tutela del lavoro e delle famiglie», come hanno ribadito questi ultimi oggi in una conferenza stampa. Si prosegue, hanno assicurato, ma senza alcuna adesione a movimenti e dissociandosi da ogni azione violenta.

Il Friuli Venezia Giulia e Trieste in particolare, comunque, sta vivendo una situazione paradossale: da un lato la perentoria protesta contro i vaccini praticamente da una settimana, dall'altro i casi Covid aumentano e, secondo il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi, sull'andamento incide la diffusione del virus a Trieste. Città in cui la percentuale di vaccinati è più bassa rispetto alle altre aree della regione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA