L'azienda cerca personale tra gli amici dei dipendenti: «Bonus da 1.300 euro a chi porta gente affidabile»

L'azienda cerca personale tra gli amici dei dipendenti: «Bonus da 1.300 euro a chi porta gente affidabile»
L'azienda cerca personale tra gli amici dei dipendenti: «Bonus da 1.300 euro a chi porta gente affidabile»
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Giovedì 12 Maggio 2022, 18:39 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 12:37

L'azienda va a caccia di lavoratori e si rivolge ai propri stessi dipendenti, come una 'raccomandazione', ma in senso positivo, una prova di fiducia nei loro confronti: accade nel trevigiano dove Paolo Mion, presidente della Mion Ventoltermica, a Maserada sul Piave, propone un bonus da 1.300 euro in busta paga a chi porta in azienda una persona affidabile da assumere. Come racconta il quotidiano Il Gazzettino, l'azienda si occupa di progettazione, costruzione ed installazione di impianti di aspirazione e depurazione dell'aria da polveri, fumi, esalazioni e di impianti dedicati al trattamento delle biomasse e dei rifiuti.

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Mion cerca personale a ogni livello, dagli ingegneri, ai tecnici specializzati, ai semplici operai da destinare al magazzino. In questo periodo positivo in cui ordini e lavoro non mancano, servirebbe più personale: ma trovare dipendenti bravi e affidabili è difficile. «Adesso siamo in 80 - dice l'imprenditore - e siamo sottodimensionati rispetto alla mole degli ordini. Faccio fatica a trovare personale. Tra ingegneri, magazzinieri, tecnici, saldatori, ci mancano almeno 20 persone».

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«Negli ultimi cinque anni abbiamo fatto le assunzioni attraverso le agenzie interinali, che fanno giustamente il loro lavoro. Ma nella stragrande maggioranza dei casi ci siamo trovati persone che dopo qualche mese, per guadagnare 50 o 100 euro in più, ci hanno lasciato. E non penso proprio che sia un problema di stipendio: il salario d'ingresso nella nostra azienda è di 1.400 euro al mese.

Chi rimane qui e acquisisce esperienza e professionalità, con qualche lavoro in trasferta, arriva a guadagnare tranquillamente più di tremila euro al mese. Il problema non è quindi questo».

Nessun discorso o lamentela, stavolta, sui giovani che non vogliono lavorare o preferiscono il sussidio del reddito di cittadinanza: l'unica richiesta è trovare persone che, una volta assunte, restino in azienda. «Ci siamo accorti che queste qualità le troviamo sempre più spesso nelle persone che ci vengono presentate dai nostri dipendenti. Per questo, da una ventina di giorni, abbiamo preso la decisione: garantire ai nostri dipendenti che ci portano qualcuno di valido da assumere un premio da 1.300 euro». «Facciamo un colloquio e, se la persona ha le caratteristiche giuste, la assumiamo con un contratto di sei mesi. Passato questo periodo, se i risultati sono soddisfacenti, viene stabilizzata e al dipendente che ce l'ha segnalata diamo un premio di 1.300 euro in busta paga». 

LE SELEZIONI
In venti giorni sono già cinque i possibili profili segnalati. Due hanno già superato i colloqui e altri tre fanno ben sperare: «Sono molto fiducioso - continua Mion - quello che ci serve è gente che abbia voglia di restare nella nostra azienda, imparare il lavoro e migliorare. Io vorrei assumere persone che poi restino qui fino alla pensione. Di base scartiamo i curriculum con troppi cambi di posti di lavoro. Per esempio, ho sottomano il caso di una persona di 43 anni che, fino a oggi, non ha mai lavorato per più di due anni nello stesso posto. Che garanzie di affidabilità può dare?». Meglio quindi andare sul sicuro: «Siamo una realtà in cui ci conosciamo tutti. Qui lavorano professionisti affidabili, che hanno voglia di migliorarsi sempre più. Quindi, penso che se mi devono proporre qualcuno, siano persone come loro. Non mi interessa se sono parenti o amici, basta che abbiano le qualità giuste. A Maserada il lavoro non manca. Se si fa un giro tra le aziende della zona, si noterà che tutte hanno cartelli con cui cercano personale. Il problema è trovare le persone giuste. Sono fatto così: per me, su lavoro, conta l'affidabilità. Sarà che questi sono i principi che mi hanno inculcato. Il mestiere si impara giorno dopo giorno. E vorrei investire sulla formazione di chi veramente ci tiene al suo posto di lavoro».

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