«Vaccini, terze dosi a rilento: a Natale rischio 30mila casi al giorno»: l'allarme di Pregliasco

«Vaccini, terze dosi a rilento: a Natale rischio 30mila casi al giorno»: l'allarme di Pregliasco
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Sabato 20 Novembre 2021, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 13:00

Le terze dosi per il vaccino anti-Covid «vanno a rilento. Attenzione al Natale». Così Fabrizio Pregliasco, direttore Sanitario dell'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, ai microfoni di iNews24, sulle prossime festività natalizie. «Credo che dobbiamo preoccuparci, cioè pianificare le cose immaginando uno scenario non piacevole, alla luce anche di quello che sta succedendo in Europa. L'ideale - spiega - sarebbe vaccinarsi se non lo si è ancora fatto. Soprattutto dovremmo andare avanti con le terze dosi. Come stiamo vedendo in questo momento, stiamo andando avanti con un po' di lentezza. Invece è importante proteggere al meglio chi è già vaccinato per evitare la riduzione dell'efficacia del vaccino. Poi rimane adottare un grande buonsenso e pianificare i contatti».

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Ogni contatto interpersonale, aggiunge, «è a rischio e dobbiamo fare attenzione, soprattutto nel caso di visite ai parenti più fragili e a rischio infezione.

In occasione dei cenoni, ridimensionarli. Poi tutto dipende da come evolverà l'andamento del virus nelle prossime settimane».

«Nello scenario peggiore, i modelli matematici ci dicono che potremmo arrivare a 30mila casi al giorno nell'arco di tre o 4 settimane se non si attuano interventi di rafforzamento delle misure di prevenzione come incentivare le vaccinazioni, rivedere il green pass adottando il modello 2g - ovvero con un accesso solo ai vaccinati o guariti nei luoghi di ricreazione, ma mantenendo la possibilità del tampone per andare al lavoro - e avere una maggiore consapevolezza del pericolo mantenendo alta l'attenzione sulla limitazione dei contatti». Lo afferma all'ANSA Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore Sanitario dell'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano.

 

«Credo che sarà necessario che il governo - ha aggiunto - studi modalità che riducano il numero dei contatti e garantiscano maggiore sicurezza nei movimenti, questo per non tornare indietro».

Inoltre, sul modello austriaco, Pregliasco rileva che «questi sono solo contenimenti di contagi, come se chiudessimo e riaprissimo un rubinetto. La situazione non è facile e la decisione è più politica, ma non esiste un manuale perfetto». Alla domanda di istituire un lockdown solo per i non vaccinati durante le feste natalizie, Pregliasco afferma: «Vedremo come andrà la situazione nelle prossime settimane. Credo che vada valutato anche nell'ottica di eventuali ritorni a zone gialle o arancioni. Per ora non ce ne sono, ma alcune Regioni sono a rischio. E' tutto da vedere». Quanto infine alla durata del Green pass, «credo che il compromesso giusto possa essere nove mesi, anche per non ingolfare l'organizzazione dei richiami: c'è ancora una protezione residua dopo i sei mesi. Credo che si tratti di tentativi che possano essere profilati al meglio nella speranza della massima accettazione dei cittadini».

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