Suicidio David Rossi, archiviata indagine: «Ci furono degli errori dei Pm, ma nessun insabbiamento»

Suicidio David Rossi, archiviata indagine: «Ci furono degli errori dei Pm, ma nessun insabbiamento»
Suicidio David Rossi, archiviata indagine: «Ci furono degli errori dei Pm, ma nessun insabbiamento»
4 Minuti di Lettura
Martedì 19 Gennaio 2021, 18:57

l giudice per le indagini preliminari Franca Borzone ha archiviato l'indagine della procura di Genova sui presunti festini a luci rosse a cui avrebbero partecipato alcuni magistrati senesi che poi avrebbero insabbiato le indagini sulla morte di David Rossi. L'ex responsabile della comunicazione di Banca Mps venne trovato morto il 6 marzo 2013 dopo una caduta da una finestra di Rocca Salimbeni, sede dell'istituto di credito.

I legali della famiglia Rossi, gli avvocati Carmelo Miceli e Paolo Pirani, si erano opposti alla richiesta di archiviazione dei pm genovesi ma il gip non ha accolto la richiesta nonostante gli approfondimenti di indagine portati in udienza dai familiari. La procura di Genova aveva aperto un fascicolo per abuso d'ufficio e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, a carico di ignoti, dopo una trasmissione de Le Iene. In quella puntata l'ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini aveva spiegato in un fuori onda che le indagini erano state «rabbuiate» a causa di quei festini. I pm genovesi avevano raccolto numerose testimonianze ma avevano chiesto l'archiviazione. Secondo la procura, vero è che nella prima indagine ci sarebbero state alcune lacune e che alcuni pm avrebbero tenuto forse dei comportamenti inopportuni, ma non ci sarebbero prove che tali comportamenti avrebbero compromesso l'inchiesta sulla morte di Rossi. Il fascicolo era stato trasmesso al Csm per valutare eventuali profili disciplinari

Una prima indagine «lacunosa» con scelte, come quella di distruggere i fazzoletti, «errate». Ma questi provvedimenti non giusti non dimostrerebbero una volontà di insabbiare le indagini sulla morte di David Rossi. È quanto scrive il giudice delle indagini preliminari Franca Borzone che ha archiviato l'inchiesta sui presunti festini a luci rosse a cui avrebbero partecipato alcuni magistrati senesi e che poi, per questo, avrebbero archiviato le indagini sul decesso di Rossi. Sui festini, sottolinea il giudice, i due testi sono credibili e «consentono di formulare un primo vaglio positivo di attendibilità su tali dichiarazioni sebbene esse possano valere ai fini di responsabilità disciplinare» e non per dimostrare la commissione di reati.

Il gip ha ripercorso le due indagini sulla morte del capo della comunicazione di Mps, spiegando come nella prima sia stati fatti errori.

«La confisca dei fazzoletti - si legge nel provvedimento - è un atto errato (perché compete al giudice e non al pm), è un provvedimento errato nella forma e prematuro nella sostanza, sia sotto forma di imperizia che di presuntuosa convinzione d'una tesi pure superficiale ma non univocamente rivelatrice della precisa volontà di non indagare su elementi di rilievo». Dopo i pm genovesi anche il gip ha trasmesso gli atti al Csm per valutare se «nei fatti esposti venga rilevato un eventuale pregiudizio per il prestigio della magistratura»


LA REAZIONE DELLA FIGLIA DI DAVID ROSSI

«Giustizia? Io sono stata cresciuta con senso di giustizia, quella con la 'g' maiuscola in Italia non mi sta dimostrando quello che credevo fosse. Io sto ancora leggendo il decreto, ovviamente siamo più che sconfortate, anche se in parte ce l'aspettavamo visto l'atteggiamento che c'era stato durante l'ultima udienza a Genova, di poca propositività. Ci sentiamo sconfortate perché poteva essere l'occasione per dimostrare che si poteva prendere una strada diversa e più coraggiosa». Così all'Adnkronos Carolina Orlandi, figlia di David Rossi, commentando la notizia dell'archiviazione da parte del Tribunale di Genova dell'indagine della procura legata ai presunti festini hard ai quali avrebbero preso parte alcuni magistrati di Siena accusati poi del presunto insabbiamento dell'inchiesta sulla morte dell'ex responsabile della comunicazione di Mps morto nel 2013 dopo essere precipitato dalla finestra della sede della banca. «Ora - aggiunge Orlandi - aspettiamo venga votata in aula alla camera l'istituzione della commissione d'inchiesta ad inizio febbraio e speriamo in una direzione diversa».«Ci sono più dubbi che certezze rispetto a questa storia - conclude - e anche in questo caso abbiamo messo all'attenzione del gip tutta una serie di mancate risposte che tutt'ora non abbiamo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA