Strage alla stazione di Bologna: ergastolo per Gilberto Cavallini, ex terrorista dei Nar

Strage alla stazione di Bologna: ergastolo per Gilberto Cavallini, ex terrorista dei Nar
Strage alla stazione di Bologna: ergastolo per Gilberto Cavallini, ex terrorista dei Nar
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Giovedì 9 Gennaio 2020, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 17:07

Strage alla : ergastolo per Gilberto Cavallini, ex terrorista dei Nar. Condanna all'ergastolo, dunque, per l'ex terrorista dei Nar Cavallini, nel processo sulla strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. La sentenza è stata letta dalla Corte di assise, dopo sei ore e mezza di camera di consiglio.
 



I familiari delle vittime: «Sentenza rende giustizia»

«La sentenza non cancella gli 85 morti e i 200 feriti, ma rende giustizia a noi familiari delle vittime che abbiamo sempre avuto la costanza di insistere su questi processi». È il primo commento dei familiari delle vittime della strage di Bologna, per voce della vicepresidente Anna Pizzirana, alla sentenza che ha condannato all'ergastolo l'ex Nar Gilberto Cavallini. La difesa Cavallini aveva detto che 40 anni dopo è inumano condannare una persona: «No, non è inumano, perché hanno condannato anche quelli della Shoah dopo 70 anni, non vedo perché debba essere inumano. È una giustizia che viene fatta ai familiari delle vittime, per la nostra perseveranza. E, se le carte processuali lette, rilette esaminate da questa Corte hanno stabilito così è una sentenza corretta», ha detto Pizzirani.

Provvisionali fino a 100mila euro a parente. Centomila euro per ogni persona che nella strage di Bologna ha perso un parente di primo grado o il coniuge, 50mila per chi ha perso un parente di secondo grado o un affine di primo o secondo grado, 30mila per chi ha perso un parente o un affine di grado ulteriore, 15mila per ogni ferito, 10mila per chi ha un parente ferito. Sono le provvisionali immediatamente esecutive per le parti civili, decise dalla Corte di assise di Bologna nella sentenza di condanna all'ergastolo per Gilberto Cavallini. L'imputato è stato condannato anche a risarcire i danni, da liquidare nella competente sede civile.


Il pm aveva chiesto l'ergastolo per Cavallini: «Non merita altra pena»
«Un delitto come questo, nonostante il tempo passato e la condotta successiva dell'imputato non merita altra pena che l'ergastolo». Così il pm Enrico Cieri ha concluso la prima parte della requisitoria nei confronti di Gilberto Cavallini, imputato per la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna.

La richiesta di ergastolo per l'ex Nar Gilberto Cavallini, che avrebbe partecipato anche lui, dando supporto logistico, all'attentato più sanguinario della storia del Dopoguerra italiano, insieme ai complici Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, già condannati in via definitiva come esecutori materiali.

 
 

Cieri, che da mesi è procuratore capo di Alessandria ma non ha rinunciato a portare a termine il processo, ha ricordato più volte l'oggetto del dibattimento, «che è la strage di Bologna e il coinvolgimento di Cavallini. Noi non ci occuperemo di Anello, di P2 - ha sottolineato - di via Gradoli, della commissione Moro, del delitto Mattarella o di Sergio Picciafuoco». Tutti elementi introdotti dalla difesa di parte civile, che secondo il magistrato e i suoi due colleghi, Antonella Scandellari e Antonello Gustapane, hanno allargato il campo del processo.

«Se doveste ritenere che Cavallini - ha detto Cieri rivolgendosi ai giudici della Corte d'Assise - abbia semplicemente offerto ai tre condannati in via definitiva solo un passaggio fino a Bologna, il giorno della strage, mentre lui si dedicava ad altro, quantomeno dovete tenere in considerazione il suo contributo ad aver offerto una base logistica e documenti contraffatti. In tutti i casi si tratta di una condotta di partecipazione colpevole alla strage, che lo deve far ritenere responsabile».

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