Licata, così il killer ha ucciso tutta la sua famiglia. Gli amici di Alessia, morta a 15 anni: «In classe poesie per lei»

Licata, così il killer ha ucciso tutta la sua famiglia. Gli amici di Alessia: «In classe poesie e foto per lei»
Licata, così il killer ha ucciso tutta la sua famiglia. Gli amici di Alessia: «In classe poesie e foto per lei»
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Giovedì 27 Gennaio 2022, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 12:12

Sono venuti tutti in classe, i compagni e le compagne di Alessia Tardino, la studentessa di 15 anni uccisa ieri mattina dallo zio insieme con il fratellino Vincenzo di 11 anni e i genitori, Diego Tardino e Alessandra Ballacchino. Alessia frequentava la seconda B del Liceo Linares di Licata. «I ragazzi in maniera matura e responsabile sono venuti tutti per onorare la loro compagna e abbiamo subito organizzato una attività di tipo liberatorio», spiega all'Adnkronos la professoressa Floriana Costanzo, la prof di Alessia che stamattina è in classe.

Strage per l'eredità: uccide il fratello, la cognata e i due nipoti. Poi si toglie la vita

La docente ha disegnato sulla lavagna una goccia circondata da onde di mare. «Ho detto che come i confini della singola goccia si dissolvono nel mare - dice la professoressa -così anche Alessia pur non presente con noi nella sua forma fisica, rimane comunque con noi, trasformandosi in qualcosa di diverso.

E ho detto che quel qualcosa di altro lo dobbiamo fare sentire ad Alessia».

È stato difficile per la docente parlare con i ragazzi. Ciascuno di loro ha scritto una parola in cui hanno scritto cosa rappresentava Alessia per ognuno di loro. «È stato un momento bellissimo - dice ancora la docente - adesso i ragazzi stanno incollando delle foto che li ritraggono insieme con Alessia». Anche belle altre classi viene ricordata Alessia Tardino. «Anche con un'attività manuale - dice - alcuni hanno scritto brevi poesie riflessioni, il tutto verrà organizzato in un ricordo che l'istituto dedicherà ad Alessia nei prossimi giorni».

 

Oggi l'autopsia sui cinque corpi. La ricostruzione

Iniziano questa mattina, all'obitorio dell'ospedale San Giovanni Di Dio di Agrigento, le autopsie sulle vittime della strage di Licata di ieri. Sono cinque i morti, quattro le persone uccise da Angelo Tardino e lo stesso assassino, che poi si è suicidato sparandosi alla testa. I medici legali non riusciranno a terminare gli esami medico legali entro oggi, proseguiranno nei prossimi giorni.

Angelo Tardino avrebbe sparato al fratello Diego Tardino di 44 anni, prima a distanza e poi da vicino.Dopo avere sparato al fratello, Angelo Tardino è entrato a casa e ha ucciso la cognata, con almeno quattro proiettili, e poi Alessia e Vincenzo. Il piccolo è stato trovato sotto le coperte. Secondo una prima ricostruzione sembra, dunque, che ieri mattina non ci sia stata una lite ma che Angelo Tardino sia arrivato, poro prima delle sette, con l'intenzione di uccidere il fratello e la sua famiglia.

Angelo Tardino deteneva solo due pistole. Secondo quanto apprende l'Adnkronos, aggiornando la banca dati sulle autorizzazioni, gli investigatori hanno scoperto che l'assassino tempo fa aveva ceduto un fucile da caccia e un'altra pistola. Ieri mattina, andando dal fratello, si è portato entrambe le pistole. E ha fatto fuoco sui suoi familiari. Sedici colpi, tutti quelli in canna, per uccidere il fratello e la cognata e i nipoti, Alessia di 15 anni e Vincenzo di 11 anni. Poi con un revolver si è sparato in testa. È morto dopo alcune ore all'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta per le gravi ferite riportate. A questi punto, gli inquirenti non cercheranno altre armi, come fatto per tutta la giornata di ieri. Anche il fratello, come anticipato dall'Adnkronos, aveva in cassaforte una pistola. E una carabina trovata in casa. Anche queste regolarmente detenute.

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