Spara alla ex moglie e si suicida a 75 anni: lei sopravvive ma è gravissima. Erano separati da due mesi

Spara alla ex moglie e si suicida: lei sopravvive ma è gravissima. I sei fratelli: «Non era un uomo violento»
Spara alla ex moglie e si suicida: lei sopravvive ma è gravissima. I sei fratelli: «Non era un uomo violento»
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Lunedì 28 Gennaio 2019, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 20:52
Un uomo di 75 anni, Salvatore Natola, ha sparato con un fucile alla moglie, la 57enne Maria Franca Colucci, e si è poi suicidato rivolgendo la stessa arma verso se stesso. Il gravissimo episodio di sangue è avvenuto questa mattina a Carovigno, in provincia di Brindisi: il 75enne avrebbe sparato alla moglie nel corso di una lite. La donna è ancora in vita, anche se in condizioni disperate.

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La 57enne è stata trasportata nell'ospedale di Ostuni, dov'è tuttora ricoverata. La tragedia è avvenuto in un casolare di campagna tra Ostuni e Carovigno, nel Brindisino, tra le contrade Grottone e Columbri. In un primo momento fonti investigative avevano dato per morta la donna, che invece versa in gravi condizioni. La coppia era separata da due mesi e l’uomo non aveva accettato la cosa, situazione che probabilmente ha portato a quanto è accaduto.
Non abitavano più insieme e, probabilmente, si erano dati appuntamento nel casolare dove erano giunti ciascuno a bordo della propria automobile. 

 
 

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Natola, noto con il soprannome di ‘Raspino’, riferisce BrindisiReport, ha esploso contro la donna un colpo da un fucile da caccia calibro 12 a canne mozze (modificato e detenuto illegalmente), ferendola alla gola: poi si è adagiato sul letto e si è suicidato sparandosi in bocca. Gli investigatori hanno trovato due cartucce esplose e una terza ancora nel caricatore. Sul posto sono arrivati anche i sei fratelli dell'uomo che parlando di Natola hanno detto che non era una persona violenta e che nulla faceva presagire un fatto del genere. Il pm Raffaele Casto, che dirige le indagini, ha già disposto la restituzione del cadavere alla famiglia. Sul luogo il dirigente del commissariato di Ostuni, Gianni Albano, e i carabinieri del Nucleo investigativo provinciale e della compagnia di Fasano. 
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