Spadafora rassicura le palestre: «Non sono focolai». Da venerdì in arrivo regole nuove

Spadafora rassicura le palestre: «Non sono focolai». Da venerdì in arrivo regole nuove
Spadafora rassicura le palestre: «Non sono focolai». Da venerdì in arrivo regole nuove
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Martedì 20 Ottobre 2020, 14:58 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Da venerdì prossimo nuove regole potrebbero coinvolgere il mondo delle palestre: ad annunciarlo è stato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che ha rassicurato il settore dicendo chiaramente che le palestre «non sono focolai». Se i dati sull'aumento del contagio da Covid avessero evidenziato una responsabilità delle palestre «sarei stato il primo a chiederne la chiusura - ha detto Spadafora a L'aria che tira su La7 - Ma così non è. Nessuna segnalazione, al momento, evidenzia focolai in tali strutture e non mi andava che fosse lo sport a pagare questo momento di criticità».

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Spadafora ha difeso la scelta di non imporre ulteriori restrizioni: interpellato sulla responsabilità dei controlli, «mi risulta che spesso sono svolti dai Nas, ma anche i sindaci possono mandare la polizia municipale - ha risposto Spadafora - Le immagini però dimostrano che questo mondo ha investito dei soldi per rendere sicuri gli ambienti». Quindi ha preannunciato per venerdì la pubblicazione di nuove regole che prevedono l'uso della mascherina «e, se serve, meno gente all'interno.

Ma senza penalizzare un mondo come se fosse lì l'origine dell'aumento dei contagi».

ASSOCIAZIONI: "SI' REGOLE, NO A CHIUSURE" No a chiusure palestre o centri sportivi, sì a un nuovo protocollo o a nuove restrizioni per poter mantenere vivo il settore del fitness e no solo. Ne è convinto Giampaolo Duregon, presidente dell'Anif - EuroWellness, Associazione Nazionale Impianti Sport & Fitness, palestre, piscine e campi sportivi che all'Adnkronos ha espresso una certa preoccupazione. «Le parole del presidente del Consiglio ci hanno un po' preoccupato, centri sportivi o palestre che non si sono ancora adeguate alle norme anti contenimento? A mio avviso non corrisponde alla realtà, basti pensare che da un'indagine in mille nostri centri la percentuale di positivi riscontrati tra i frequentatori è al di sotto dell'uno per mille e questi pochi sono asintomatici - spiega Duregon - e anche i sintomi sono lievi e sono stati curati a casa. Questo perché chi frequenta palestre e centri sportivi ha un sano stile di vita, all'interno del centro ma soprattutto fuori e le regole imposte le rispetta sia all'interno che all'esterno della palestra».

«Perché chiudere palestre o centri sportivi e lasciare 20 milioni di persone ad andare a correre o fare esercizio fisico chissà dove? La stagione è già stata difficile, - evidenzia ancora Duregon - sono state applicate regole e norme restrittive ovunque, dobbiamo imparare a convivere con il virus e non dobbiamo chiudere i luoghi dove le persone si tengono in salute. Quando è scoppiata la pandemia abbiamo chiuso giustamente e abbiamo riaperto a maggio con norme e regole severe, servono ulteriori restrizioni va bene parliamone e affrontiamo il problema anche se l'igiene nei centri sportivi e nelle palestre è la base e i frequentatori rispettano rigorosamente tutte le norme che sono in vigore».

«Oggi avremo un incontro con il ministro Spadafora per discutere un protocollo più strigente di quello esistente - conclude Duregon- aggiungeremo altre disposizioni per rendere gli ambienti sportivi e di fitness più sicuri ancora. E vorrei dire al ministro della Salute Speranza che deve fare certo il suo lavoro, evitare i contagi ma deve anche valutare che se si decidere di chiudere centri sportivi e palestre un mondo, un intero settore muore, noi invece volgiamo continuare a portare avanti la nostra attività, vogliamo continuare a lavorare per il bene e la salute dei cittadini». 

"CAMPANIA, DE LUCA HA FALLITO" «Se c'è un giudice che così ha deciso io rispetto la sentenza. E ricordo che ci sono dei ricorsi in atto», ha poi detto il ministro a proposito del 3-0 deciso a carico del Napoli per non essersi presentato sul campo della Juventus. Sentenza sulla quale aveva ironizzato il governatore De Luca. «Inviterei De Luca ad occuparsi più della situazione sanitaria della sua regione, per la quale non ha fatto gran che dopo l'estate. Sono molto preoccupato per la Campania - ha aggiunto il ministro riferendosi ai dati del Covid - È stato facile farsi pubblicità chiudendo tutto, ma ora il sistema sanitario è sotto pressione, così come quello dei trasporti. Se De Luca ha fallito? Direi proprio di sì».

LA POLEMICA CON RONALDO Quanto a Cristiano Ronaldo, con cui Spadafora aveva polemizzato nei giorni scorsi, il ministro ha aggiunto: «Questi grandi campioni si sentono un po' al di sopra di tutto». Per il ministro, il calciatore portoghese della Juventus ha violato il protocollo quando ha lasciato Torino per rispondere alla convocazione della Nazionale. «Quando ha lasciato il paese per andare in nazionale ha violato il protocollo, è stato aperto un fascicolo presso la procura della Repubblica. Si aprirà anche un fascicolo sportivo». «Inviterei ogni presidente a guardare all'interno delle proprie società e a dare l'esempio».

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