Allarme smog in tutto il Veneto: limiti a traffico e riscaldamento

L'immagine del satellite evidenzia inquinamento sopra la Pianura Padana
L'immagine del satellite evidenzia inquinamento sopra la Pianura Padana
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Giovedì 19 Ottobre 2017, 18:41 - Ultimo aggiornamento: 19:28
VENEZIA - L'Arpav lancia l’allarme-smog in Veneto e i Comuni si stanno attrezzando per contrastare l’inquinamento. Ogni capoluogo si sta organizzando: dal blocco del traffico alle limitazioni sul riscaldamento. Ognuno si sta muovendo per affrontare un’emergenza considerata molto più critica rispetto ad un anno fa. I dati relativi alle polveri sottoli PM10 elaborati dall’Arpav, agenzia regionale che si occupa di monitorare la qualità dell’aria, indicano che il valore limite giornaliero (50 microgrammi a metrocubo) è stato superato per almeno 35 giorni in tutti i capoluoghi del Veneto con l’unica eccezione di Belluno.

In ogni città si registra un netto peggioramento della situazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: la situazione più critica è quella di Padova (passata dai 32 sforamenti giornalieri dell’anno scorso ai 58 di quest’anno), seguono Vicenza (da 35 a 56) e Treviso (da 34 a 50).  La situazione potrebbe leggermente migliorare nel fine settimana, visto che le previsioni meteorologiche di Arpav annunciano possibili piogge per sabato. Intanto il problema è generalizzato e certamente non riguarda solo il Nordest: l’allarme-inquinamento interessa tutta la pianura padana e più in generale tutto il Nord Italia, come dimostrano le limitazioni alle auto già attuati nei giorni scorsi dai sindaci di Milano e Torino dove ai cittadini è stato tra l'altro chiesto di non aprire troppo le finestre. La prima citta veneta a prendere provvedimenti è stata Padova che ha già disposto le giornate ecologiche senz'auto.

 ​«Nell'affrontare l'emergenza smog la Regione del Veneto ha fatto da modello» dice l'assessore regionale all'Ambiente Gianpaolo Bottacin  in merito alle situazioni di criticità che si stanno verificando in queste settimane nella pianura padana. «Dopo aver sperimentato in Veneto, in accordo con i sindaci, le linee guida di riferimento per le ordinanze comunali da applicare in caso di criticità - fa presente l'assessore - nel 2017 tali linee guida sono state condivise a livello di bacino padano anche da Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna (peraltro queste ultime due regioni non erano dotate di un Piano Aria, a differenza di Veneto e Lombardia) e dal Ministero dell'ambiente».
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