Quanto è importante la statistica nella vita dei più giovani? Leggere i numeri per capire il mondo

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Venerdì 11 Dicembre 2020, 12:37

Il Presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica, presentando l’iniziativa rivolta agli studenti “Il Censimento permanente sui banchi di scuola”, ha voluto mostrare ai ragazzi quanto sia importante avvicinarsi alla statistica per capire il mondo in cui vivono. E per conoscere davvero come si comporta la Generazione Z. È questa la riflessione che ha accomunato gli interventi dei tre ospiti dell’Istituto Nazionale di Statistica durante il talk con il portale Skuola.net. 

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«Acquisire competenze di statistica sin da bambini - sottolinea il Presidente Blangiardo - è utile non tanto per farne degli statistici, ma per farne delle persone in grado di cogliere la realtà del mondo in cui vivono in maniera corretta. È inevitabile che l'uso di indicatori statistici sarà estremamente frequente nella loro vita. E in futuro sarà sempre di più così. Noi dobbiamo mettere in grado i nostri ragazzi di usare questi strumenti e prendere le decisioni più corrette.

Aiutandoli a vivere meglio in termini di conoscenza e consapevolezza».

Proprio con questo obiettivo lo scorso anno scolastico è nata l’iniziativa “Il Censimento permanente sui banchi di scuola” che nella prima edizione, svolta in un anno particolare come il 2020, è riuscita a coinvolgere 4.700 ragazzi, 250 classi e 150 istituti. Promossa dall'Istat, grazie alla collaborazione del Ministero dell'Istruzione, in particolare della Direzione Generale per lo Studente, l'Inclusione e l'Orientamento Scolastico, visto il successo riscontrato, torna anche nell'anno scolastico 2020/21. L’iniziativa, rivolta agli studenti delle classi terza, quarta e quinta della Scuola primaria e prima, seconda e terza della Scuola secondaria di primo grado, prevede un percorso che permetterà loro di acquisire maggiore consapevolezza sull’utilità dei Censimenti permanenti e mettere alla prova la loro immaginazione.

In che modo? Partecipando a un contest, suddiviso in due fasi: una competizione statistica, le Censigare, e un concorso creativo sul tema “Censimento e territorio”. Per aderire all’iniziativa, ciascuna classe dovrà essere iscritta dal proprio docente attraverso il sito dedicato scuola.censimentigiornodopogiorno.it entro il 31 dicembre 2020. In seguito, a fine marzo 2021 si svolgeranno le Censigare, mentre il progetto creativo dovrà essere consegnato a fine aprile 2021.

La statistica ci aiuta, quindi, a conoscere meglio il nostro Paese. E ce lo fa capire bene il Presidente Blangiardo che, attraverso alcuni dati indicativi, scatta una fotografia “Com'era-Com'è” dell’Italia che, dal Secondo dopoguerra a oggi, appare più istruita, probabilmente più benestante, ma anche decisamente più anziana. I ragazzi sono di gran lunga meno rappresentati dei loro nonni: l’Italia, infatti, è uno dei Paesi più “vecchi” dell’Unione europea (nel 2019 sono stati registrati 173 anziani over65 per ogni cento giovani con meno di 15 anni). Di contro negli ultimi settant’anni ha compiuto un grande passo in avanti dal punto di vista culturale, innalzando il tasso di laureati dall’1% al 14% della popolazione. Un dato ancora basso, che certifica però come l’accesso all’istruzione sia cresciuto progressivamente. Tra le tante conseguenze positive, tale fenomeno ha provocato un tendenziale benessere, come dimostra il dato sulla casa: nel Secondo dopoguerra solo il 40% degli italiani era proprietario dell'abitazione in cui viveva, oggi la percentuale si è quasi raddoppiata (nel 2011 era del 72%).

I numeri che produce l'Istat mettono anche in evidenza alcuni fenomeni che riguardano i giovani che necessitano di una particolare attenzione: il bullismo, la sedentarietà e l’obesità. Blangiardo spiega che 2 ragazzi su 10 sono vittime di bullismo almeno una volta al mese, 1 su 5 non pratica sport e più di 2 milioni tra bambini e adolescenti - equivalenti al 25% della popolazione tra i 3 e i 17 anni - sono in sovrappeso.

Un altro tema che interessa da vicino i giovanissimi è la tecnologia in casa, specie da quando la didattica a distanza li ha 'costretti' a seguire le lezioni online. Peccato che quasi il 34% delle famiglie non disponga ancora di un computer o di un tablet, pur essendo strumenti ormai fondamentali. E, tra queste, quasi il 15% ha in famiglia un bambino o un ragazzo che deve potersi collegare con la scuola. Inoltre, non sempre è sufficiente possedere un solo dispositivo, ci sono famiglie più numerose: tra quelle che hanno pc e tablet in casa, appena 1 su 5 ne ha un numero sufficiente per ogni componente. Alla fine, tra i ragazzi e i bambini in età scolastica, oltre il 12% è senza un device e più della metà deve condividerlo con gli altri membri della famiglia. Lacune da colmare assolutamente. Riflessioni che dimostrano quanto sia importante, anche per i più giovani, avvicinarsi alla conoscenza e all'interpretazione dei dati.

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