Natale, verso il Dpcm: conferma degli orari del coprifuoco per le festività. No mobilità fra regioni. A scuola dal 7 gennaio

Natale, verso il Dpcm: conferma degli orari del coprifuoco per le festività. No mobilità fra regioni. A scuola dal 7 gennaio
di Simone Pierini
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Venerdì 27 Novembre 2020, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 12:23

Chiudere le frontiere e non riaprire le scuole fino al 7 gennaio. È la richiesta formulata al governo dalle regioni nell'incontro avvenuto ieri in videoconferenza in vista del dpcm del 3 dicembre. Il tema centrale resta la riapertura degli impianti di sci, già esclusa per quanto riguarda l'Italia almeno per tutto il periodo delle feste (sul dopo se ne riparlerà).

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I presidenti regionali vogliono evitare la concorrenza degli Stati europei decisi a permettere le vacanze sulla neve.

Diverse però le ipotesi sul tavolo con il governo - preoccupato dal contagio di ritorno dall'estero - che sta lavorando a una quarantena obbligatoria (già attiva per i Paesi più a rischio) insieme al tampone d'ingresso nel Paese un po' come avvenuto a fine estate. Sulla scuola invece i governatori chiedono di rinviare a dopo la befana il rientro in aula - insistendo con la didattica a distanza - mentre la ministra Azzolina non molla e spinge per il 9 dicembre. Nel frattempo le famiglie cercano risposte in vista del Natale.

Sugli spostamenti tra regioni si attende il nuovo aggiornamento dalla cabina di regia sul monitoraggio della curva del contagio, previsto per oggi. Se buona parte dell'Italia tornerà in zona gialla il via vai sarà consentito, in caso contrario niente da fare (ma spunta l'ipotesi di permessi speciali per raggiungere i parenti stretti e i congiunti). In quanti a tavola per il cenone della vigilia, il pranzo del 25 e l'eventuale serata di Capodanno? Non ci saranno regole imposte ma forti raccomandazioni - su questo ci sono pochi dubbi - mentre il numero di presenti potrà variare dall'attuale (sei) al modello Germania (dieci).

Sulla messa di mezzanotte, è il ministro Boccia a rispondere: «Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre». Infine lo shopping natalizio per ridare ossigeno all'economia: si va verso orari di apertura dei negozi più larghi (fino alle 22) per ridurre assembramenti e smaltire il flusso di persone. In tal senso è ancora in valutazione lo slittamento del coprifuoco alle 23, mentre per Natale e Capodanno non si andrà oltre.
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