La scuola riapre a metà: uno studente su tre costretto a restare a casa. All'appello mancano 120 mila prof e 20 mila bidelli

Genova, bimbi in ginocchio a scuola
Genova, bimbi in ginocchio a scuola
di Lorena Loiacono
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Martedì 15 Settembre 2020, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 07:43

In ginocchio per studiare: in una foto choc sono racchiuse tutte le criticità della scuola. Accade a Genova, nel quartiere di Castelletto, dove i bambini senza banchi hanno dovuto scrivere inginocchiati o seduti a terra. La foto ha fatto il giro del web, condivisa anche dal governatore ligure Toti: «I nostri bambini non meritano questo». Il dirigente scolastico prova a minimizzare: «Un gioco, niente strumentalizzazioni. I banchi arrivano oggi». Però tante scuole ieri non hanno riaperto, non erano pronte: in classe solo due ragazzi su tre delle 12 regioni partite il 14 settembre, ovvero 5,6 milioni sugli 8,3 complessivi. 

Tremate, tremate: le mamme delle chat al bar sono tornate
 

 

CONTE JR NON HA IL BANCO. Non sono arrivati pure i banchi (già acquistati a luglio con i fondi dell’istituto) alla scuola media Belli-Col di Lana, nel quartiere Prati di Roma, dove si è celebrato il primo giorno di scuola per Niccolò, figio del premier Conte.
LEZIONE IN CHIESA. I banchi non ci sono, il primo giorno di scuola si fa in chiesa. Lezione speciale insomma al Convitto Umberto I di Torino. La rettrice: «La nostra scuola resta laica»
INAUGURAZIONE UFFICIALE Ieri comunque è stato inaugurato il nuovo anno scolastico a Vo’ Euganeo, luogo simbolo dell’emergenza, davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Mai come in questa occasione, la scuola che riapre ha il valore e il significato di una ripartenza per l’intera società». 
L’AULA NON C’È Eppure l’elenco delle mancanze è lungo. Come le 20 mila classi in cui accogliere i ragazzi: non sono stati ultimati i lavori di edilizia leggera, non sono state ripulite le aule oppure non sono proprio state trovate. 




DOCENTE DOVE SEI? Mancano ancora circa 120 mila supplenti da nominare. I docenti presenti negli istituti in difficoltà si sono avvicendati in cattedra. 
SENZA SOSTEGNO La difficoltà maggiore ha investito i ragazzi disabili. A Pisa un bambino con sindrome di down non ha iniziato la prima elementare: inaccettabile. Dei 150 mila docenti di sostegno, uno su tre va nominato ogni anno perché deve essere un supplente mentre uno su 5 non è proprio un docente di sostegno, arriva da altre cattedre. 
TEST PER I FRAGILI Per gli alunni disabili c’è anche il test sierologico su base volontaria. Molti, per tutelarsi, l’hanno fatto ma quelli risultati positivi stanno incontrando non pochi ritardi nella verifica del responso del tampone successivo. 
PROVA TEST Manca ancora l’analisi sierologica sul 50% del personale scolastico: finora 13 mila quelli indicati come positivi, anche se i tamponi hanno ridimensionato l’allarme.
IGIENE E SICUREZZA Per igienizzare aule, corridoi, bagni mancano infine 20 mila addetti alle pulizie e alla sorveglianza in mensa (seguendo i percorsi).
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