Scuola, positivi 13 mila prof dopo i test: vanno sostituiti. Graduatorie in tilt, a Milano si prendono da quelle vecchie. Mancano anche 25 mila tra bidelli e amministrativi

studentessa_scuola_riapertura
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di Lorena Loiacono
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Venerdì 11 Settembre 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:39

Il conto alla rovescia verso il primo giorno di scuola sta scadendo. Ma le criticità restano, anzi in alcuni casi aumentano. Come nel caso della mancanza dei docenti in cattedra, necessari mai come quest’anno per permettere l’avvio delle lezioni in sicurezza: all’appello mancano circa 60 mila supplenti, da nominare sulle cattedre rimaste vacanti dalle assunzioni, e altri 70 mila cosiddetti aggiuntivi, che verranno assunti a tempo determinato per l’emergenza Covid. 

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Ma le nuove graduatorie provinciali dei supplenti, digitalizzate dalla ministra Azzolina, stanno dando ancora troppi problemi e così a Milano il direttore dell’ufficio scolastico Marco Bussetti (ex ministro all’Istruzione) ha autorizzato i dirigenti scolastici a usare le vecchie graduatorie provinciali. E questa direttiva potrebbe fare scuola in tante altre province. Negli istituti mancano, secondo i dati della Cisl scuola, anche circa 25 mila supplenti Ata, vale a dire bidelli, tecnici e amministrativi, che, quest’anno, avranno molto da fare: oltre alle mansioni tradizionali, i bidelli dovranno tenere igienizzate le aule e gli ambienti comuni, dovranno occuparsi della corretta areazione delle classi e dei corridoi e aiutare i docenti nel vigilare sul distanziamento degli studenti. Ma non solo, a frenare questa corsa contro il tempo contribuisce anche l’arrivo di ulteriori 13 mila persone da sostituire, tra docenti e personale ata, almeno per i primi giorni scuola. Chi sono?
Quel 2,6% del personale scolastico che si è sottoposto al test sierologico ed è risultato positivo. Hanno aderito alla campagna di screening volontario circa 500 mila persone del mondo della scuola, vale a dire quasi uno su due, e circa 13 mila dovranno ora effettuare i tamponi per capire quando poter rientrare in classe. 
Intanto tra le Regioni aumentano quelle che si sfilano dalle decisioni del Governo in merito alle modalità di rientro in classe: dalla Campania arriva non solo l’obbligatorietà del test sierologico sul personale scolastico, ma anche una sanzione fino a 3 mila euro per gli inadempienti, e la misurazione della febbre avverrà all’ingresso delle scuole. 

Sullo stesso tema è intervenuta anche la Regione Piemonte dove il governatore Cirio ha deciso di richiedere l’autocertificazione sul rilevamento della febbre, altrimenti si misura a scuola. Intanto ieri il Consiglio dei ministri ha approvato con un decreto legge disposizioni urgenti per la pulizia e sanificazione delle scuole adibite a seggio elettorale.

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