L’ALLARME. «Se in tutte le realtà territoriali ci saranno casi analoghi – denuncia Maddalena Gissi della Cisl - la scuola sarà pervasa di ricorsi alla magistratura e di contenziosi che comprometteranno non solo l’avvio dell’anno scolastico ma tutte le attività didattiche». Per Pino Turi della Uil «è una catastrofe». Il problema riguarda proprio le nomine a supplente che quest’anno, con il caos tra assunzioni mancate e incarichi potenzialmente sballati, potrebbero lasciare vuote oltre 50mila cattedre. Si supererà così il record delle 200mila supplenze, raggiunto lo scorso anno, e allora sarà inevitabile il ricorso, ancora una volta, alle “Messe a disposizione” (Mad) con cui vengono reclutati docenti anche senza esperienza. A costo di coprire la cattedra vuota.
NUOVA FRATTURA. Per molti supplenti sarà tutto da rifare, tra ricorsi e segnalazioni agli uffici scolastici regionali che stanno ricevendo fiumi di proteste. Tanto che i sindacati della scuola Cgil Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno inviato al ministero di viale Trastevere un telegramma con cui chiedono formalmente di «non adottare alcun provvedimento sulla base delle nuove gps e a considerare tuttora vigenti le attuali graduatorie di istituto, al fine di garantire un regolare avvio dell’anno scolastico».
LA REPLICA. Il ministero dell’istruzione respinge le critiche: «Parlare di caos è infondato: sono oltre 753mila gli aspiranti che hanno chiesto l’iscrizione nelle graduatorie, per un totale di 1.938.928 domande (potevano iscriversi a più classi di concorso).
Tutte le richieste sono state valutate e hanno portato all’esclusione di quasi 40 mila domande che presentavano anomalie». La protesta Ma tra i precari la tensione è alta: arrivati in piazza Montecitorio, da diverse regioni d’Italia, per la prima manifestazione dell’anno scolastico hanno chiesto stabilizzazione e stop ai contratti annuali, al grido di «Azzolina vattene» e «Dimissioni, dimissioni». riproduzione riservata ®