Il B-25 in un campo dal ‘43, a bordo i resti di 5 avieri Usa

Recuperato a Sciacca da un team di 30 soldati americani guidati da un archeologo

Il B-25 in un campo dal ‘43, a bordo i resti di 5 avieri Usa
di Giammarco Oberto
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 18:19

Erano missing in action da 78 anni. Sei aviatori americani, decollati dalla base di Hergla, in Tunisia il 10 luglio 1943 e diretti all’aeroporto “fanstasma” di Sciacca: lo chiamavano così perché era nascosto e mimetizzato. L’operazione Husky - nome in codice dello sbarco alleato in Sicilia - era scattata solo il giorno prima, sull’isola la resistenza tedesca era ancora tenace. E il bombardiere B-25 incappò in un muro di proiettili della contraerea. Per i sei aviatori la seconda guerra mondiale è finita quel giorno. Uno era stato sepolto nel cimitero di Sciacca in una tomba senza nome, degli altri cinque invece non si è saputo più nulla fino a quando un mese e mezzo fa un metal detector ha fatto bip, in contrada Piana Grande di Misilufurmi, una vallata tra Sciacca e Menfi. I loro miseri resti erano ancora lì, tra i resti della Fortezza volante con cui andavano a liberare la Sicilia.

I frammenti del bombardiere e le spoglie degli avieri sono stati trovati da un team di 30 soldati americani, guidati dal capitano Neal Gupta e dall’archeologo Clive Vella, inviati in Sicilia dal Dipartimento americano di Difesa: tra novembre e dicembre hanno scavato nel fango delle campagne, con le pale e con mezzi meccanici.

Le zolle sono state passate al setaccio in cerca di parti metalliche, frammenti di ossa, oggetti personali. I reperti sono già stati spediti per le analisi nei laboratori di Omaha, nel Nebraska. Sarà ora la comparazione del dna con alcuni dei parenti ancora vivi a dare la certezza o meno che si tratti proprio di quei soldati scomparsi il 10 luglio ‘43. Tre delle cinque famiglie sono già state avvertite.

L’agenzia del Governo Usa dal 2015 si occupa di trovare nel mondo i resti degli americani morti in azione. Le vittime americane del secondo conflitto mondiale le cui spoglie non sono mai tornate in patria sono 82mila, sparse in 41 nazioni. Solo in Europa sono 27.500, 1400 in Italia. Nell’operazione Husky i dispersi furono 127. Ora cinque tornano a casa. Dopo 78 anni.

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