Il Tar: niente tamponi obbligatori per chi entra in Sardegna. Solinas: «Dal Governo due pesi e due misure»

Il Tar: niente tamponi obbligatori per chi entra in Sardegna. Solinas: «Dal Governo due pesi e due misure»
Il Tar: niente tamponi obbligatori per chi entra in Sardegna. Solinas: «Dal Governo due pesi e due misure»
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Giovedì 17 Settembre 2020, 13:43 - Ultimo aggiornamento: 14:23

Niente test Covid obbligatori per chi arriva in Sardegna da lunedì scorso, 14 settembre: l'ordinanza del governatore della regione Christian Solinas è stata infatti sospesa dopo che il Tar della Sardegna ha accolto il ricorso del Governo. Lo hanno deciso i giudici amministrativi con un decreto, a firma del presidente del Tribunale amministrativo Dante D'Alessio, che ha accolto la domanda cautelare di sospensiva proposta dall'avvocatura dello Stato per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Fissata anche la data dell'udienza di merito: sarà il 7 ottobre.

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NIENTE TEST Con questa decisione vengono sospesi gli effetti dell'ordinanza numero 43 dell'11 settembre che prevedeva per tutti passeggeri in arrivo dall'estero o dal territorio nazionale la presentazione, all'atto dell'imbarco, dell'esito di un «test - sierologico (IgG e IgM) o molecolare (RNA) o Antigenico rapido - eseguito non oltre le 48 ore dalla partenza, che abbiano dato esito negativo per covid-19». Alternativamente si poteva autocertificare di «essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti all'ingresso nel territorio regionale, ad un test sierologico, molecolare o antigenico, il cui esito è risultato negativo». Secondo la tesi del Governo il provvedimento, invece, viola l'articolo 16 della Cosituzione sulla libera circolazione delle persone.

SOLINAS: "GOVERNO USA DUE PESI E DUE MISURE" «Se mai ci fosse bisogno di conferma che viviamo in un Paese dove il governo utilizza due pesi e due misure, questa vicenda è la rappresentazione plastica», il commento polemico in conferenza stampa del presidente Christian Solinas. «Mentre in Sardegna si impugnano ordinanze adottate per tutelare salute pubblica, in altre parti del Paese si adottano ordinanze discriminatorie nei confronti dei sardi prevedendo test e quarantena per chi proviene dall'Isola, si adotta e si copia il passaporto sanitario proposto da noi. Ora mi aspetto dal governo che impugni anche quelle ordinanza». 



VERSO BOCCIATURA ANCHE NEL MERITO La pronuncia monocratica da parte del presidente del Tar Sardegna che ha sospeso l'ordinanza del governatore Christian Solinas che prevedeva test obbligatori per i viaggiatori in ingresso nell'Isola anticipa quella che potrebbe essere la decisione finale sul ricorso proposto dal governo che, si legge nel decreto dei giudici amministrativi, «presenta ragionevoli probabilità di esito favorevole».

Secondo il Tribunale amministrativo regionale «le disposizioni impugnate devono ritenersi effettivamente limitative della circolazione delle persone tenuto conto che, oltre a prevedere per tutti coloro che, anche in assenza di sintomi della malattia, intendono fare ingresso nel territorio regionale (con esclusione dei soggetti indicati all'articolo 12), la presentazione, all'atto dell'imbarco, dell'esito di un test (sierologico o molecolare o antigenico rapido), effettuato nelle 48 ore precedenti, costringono coloro che non avessero effettuato preventivamente il test ad effettuarlo, a mezzo di tampone, entro 48 ore dall'ingresso nel territorio regionale, in strutture pubbliche o private accreditate presenti nella regione, prevedendo per gli stessi «l'isolamento domiciliare», fino all'esito negativo degli stessi esami e salvo ulteriori diverse disposizioni dell'Azienda sanitaria competente».

Inoltre «le disposizioni limitative della libera circolazione delle persone . scrive il presidente del Tar Dante D'Alessio - incidendo su un diritto costituzionalmente garantito (art. 16 della Costituzione) e su una delle libertà fondamentali garantite dall'ordinamento giuridico dell'Unione Europea, possono essere adottate con D.P.C.M. solo in presenza di ragioni di straordinaria necessità ed urgenza e, come si è detto, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in determinate aree».

OK A OBBLIGO MASCHERINE Se da un lato il Tar ha annullato i test Covid obbligatori, dall'altro però si è espresso favorevolmente sull'obbligo delle mascherine H24.

Invece - è scritto nel decreto del presidente della prima sezione Dante D'Alessio - «non vi sono ragioni per una pronuncia cautelare sulle ulteriori disposizioni dettate negli altri articoli dell'ordinanza impugnata che potrebbero ritenersi peraltro giustificate dall'evolversi della situazione epidemiologica nella Regione». Quindi, resta in vigore quanto previsto nell'ordinanza numero 43 sull'obbligo di utilizzo delle mascherine H24 in tutti gli ambienti chiusi o aperti dove sia concreto il rischio di assembramento, ma anche l'insieme di disposizioni che, in vista della riapertura delle scuole il 22 settembre, portano fino all'80% l'occupazione dei posti a sedere nei mezzi del trasporto pubblico locale. 

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