Enormi sciami di cavallette stanno divorando i raccolti delle campagne della provincia di Nuoro: da Noragugume a Bolotana, e poi Illorai, Olzai, Teti, Sarule, Sedilo, fino alla confinante Barbagia di Nuoro, a Ottana, nella cui piana si trova probabilmente l'epicentro dell'invasione. La proliferazione di queste locuste sta interessando 25mila ettari di terreni in Sardegna: il loro passaggio distrugge il raccolto di un intero campo, mandando in fumo mesi di lavoro e di investimenti, come fosse un incendio.
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Distrutti grano, ortaggi, foraggi, erba medica e altre colture con milioni di euro di danni e ora la richiesta da parte di alcuni sindaci e categorie economiche di promuovere lo stato di calamità naturale per fronteggiare quella che è una vera e propria catastrofe biologica. Sono almeno un centinaio le aziende messe in ginocchio, con molti agricoltori costretti ad anticipare il raccolto o addirittura a destinarlo ad alimentazione degli animali.
IL PERCHÈ DELL'INVASIONE
Come riportato da Il Corriere della Sera, le cavallette sono arrivate dall’Africa e dal Medio Oriente; la loro riproduzione è stata favorita dal particolare clima dell’ultima stagione: molto secco e mite. Secondo la Banca Mondiale si tratta della peggior invasione di locuste degli ultimi 70 anni a livello mondiale, mentre la Coldiretti sottolinea che l’ultimo semestre è stato il più caldo dal 1800 a oggi. Di fronte all’invasione non esistono particolari contromisure per gli agricoltori, se non quella di bruciare i campi per distruggere i parassiti.
I DANNI
«Vanno indennizzati i danni attuali», esorta il sindaco di Ottana (Nuoro), Franco Saba, «e concretizzata un’azione preventiva per evitare che il fenomeno si ripeta nei prossimi anni».
«Una vera e propria emergenza che - spiega la Coldiretti - si abbatte sulle imprese agricole colpite anche dalla crisi economica generata dal Coronavirus con 6 aziende su 10 (58%) che hanno registrato una diminuzione dell’attività».