Sara e Jessica, cugine morte sulla A28: solo sette anni al bulgaro che provocò l'incidente a 180 all'ora

Sara e Jessica, cugine morte sulla A28: solo sette anni al bulgaro che provocò l'incidente
Sara e Jessica, cugine morte sulla A28: solo sette anni al bulgaro che provocò l'incidente
di Domenico Zurlo
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Martedì 28 Giugno 2022, 14:45 - Ultimo aggiornamento: 14:56

La vita di due ragazze vale solo sette anni di carcere. È questa infatti la condanna ai danni di Dimitre Traykov, 61enne bulgaro, responsabile del tamponamento mortale del 30 gennaio scorso nel quale persero la vita due ragazze, Sara Rizzotto, di 26 anni di Conegliano e la cugina, Jessica Fragasso, di 20, di Mareno di Piave. L'incidente avvenne lungo la A28, ad Azzano Decimo.

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Il bulgaro è stato condannato dal gup del Tribunale di Pordenone a sette anni di reclusione per omicidio stradale, aggravato dall'omissione di soccorso, e fuga dal luogo dell'incidente: la pena tiene conto dello sconto di un terzo grazie al rito abbreviato, la Procura aveva chiesto una condanna a 7 anni e 8 mesi.

Il gup non ha contestato la guida in stato d'ebbrezza. L'uomo era stato rintracciato nella propria abitazione soltanto alcune ore dopo il tamponamento, da cui era fuggito a piedi. Agli agenti aveva affermato di aver bevuto soltanto dopo l'incidente.

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La perizia del tribunale aveva evidenziato che il tamponamento nel quale sono morte le due cugine venete sarebbe avvenuto ad almeno 180 chilometri all'ora. Il Procuratore capo di Pordenone, Raffaele Tito, nel corso del dibattimento aveva anche ricordato che l'incidente era avvenuto mentre l'imputato era al telefono con la moglie, circostanza che avrebbe ulteriormente rallentato i suoi riflessi. 

 

I familiari: non è giusto, non è pena sufficiente

«Non è giusto: sono morte due persone e sette anni non sono una pena sufficiente»: con queste parole la nonna delle vittime ha commentato la sentenza di condanna nei confronti del 61enne. Le ha fatto eco la mamma di una delle giovani vittime: «Significa che ognuna delle loro vite valeva tre anni e mezzo», ha aggiunto addolorata. Il papà dell'altra vittima ha spiegato ai giornalisti che la famiglia si attendeva una condanna esemplare, che non scendesse sotto i dieci anni, pur nel rispetto degli sconti previsti dalla legge con questo tipo di rito. I legali dell'imputato hanno preferito non commentare, rimandando l'analisi della situazione alla lettura delle motivazioni della sentenza, che saranno depositate tra 15 giorni.

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