Poliziotto choc a Roma: costringeva una 15enne a prostituirsi nei locali per scambisti. Un video per ricattarla, ma il padre scopre tutto

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di Emilio Orlando
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Mercoledì 26 Maggio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 15:58

L’aveva conosciuta su una chat per cuori solitari. Ma, dopo una breve frequentazione, ha iniziato a portare quella ragazzina di soli 15 anni nei locali frequentati dagli “scambisti”, facendola esibire sessualmente con altre coppie durante le serate hard e riprendendola con uno smartphone. Raccapricciante. 


Possibile? Certo. I proprietari delle “ville del piacere” non verificavano l’età anagrafica della minorenne perché ad accompagnarla era un poliziotto di 36 anni in servizio alla sezione volanti della questura di Roma. L’uomo, ora in carcere, è accusato di divulgazione di materiale pedopornografico. La torbida vicenda infatti è venuta alla luce dopo che il padre della vittima ha scoperto - sul cellulare della figlia - fotografie e video in cui la 15enne si abbandonava ad orge e sesso di gruppo con uomini e donne adulti. Le immagini venivano poi postate su siti per incontri hard e su gruppi di Whatsapp e Kik, a cui appartengono una cerchia ristretta di amanti del genere. Ma oggi siamo al processo. Davanti ai giudici della quinta sezione penale del tribunale di piazzale Clodio a Roma, presieduta da Maria Bonaventura, sfileranno i testimoni dei pm Pantaleo Polifemo e Stefano Pizza: si tratta di frequentatori dei night per scambi coppie che conoscevano (oppure hanno visto lì) l’agente insieme alla minorenne.


Le indagini ch hanno consentito di scoprire la torbida vicenda, sono state condotte dagli stessi colleghi di lavoro del poliziotto arrestato. 


Subito dopo i fatti la vittima 15enne si è trasferita in Germania per cercare di dimenticare l’accaduto e provare a iniziare una nuova vita. Dal carcere il poliziotto aveva addirittura provato a far ritrattare le dichiarazioni che la quindicenne aveva reso alla Polizia, convincendola a dire il falso durante l’udienza in cui doveva comparire. 
L’imputato, accusato anche di induzione alla prostituzione di una 18enne, è difeso dagli avvocati Daniele Bocciolini e Giuseppe Rombolà, mentre la famiglia dell’adolescente dal legale Francesco Tabocchino. 

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