Roberta uccisa a 32 anni. Il fidanzato in lacrime: «Forse l'ho strangolata ma non ricordo niente»

Roberta uccisa a 32 anni. Il fidanzato in lacrime: «Forse l'ho strangolata ma non ricordo niente»
Roberta uccisa a 32 anni. Il fidanzato in lacrime: «Forse l'ho strangolata ma non ricordo niente»
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Venerdì 12 Luglio 2019, 12:04 - Ultimo aggiornamento: 14:05
Roberta Perillo aveva 32 anni: è stata strangolata a morte dal fidanzato, reo confesso, Francesco D'Angelo, di 37 anni. Un dramma che ha sconvolto la città di San Severo, in provincia di Foggia: D'Angelo ha ammesso l'omicidio ma ha detto, in lacrime, di avere un ricordo confuso di quanto è successo in quell'appartamento in via Rodi, nell'interrogatorio di ieri sera da parte del pm Alessio Marangelli della procura di Foggia.

Roberta, uccisa a 32 anni dal fidanzato: il corpo trovato nella vasca da bagno

Pare che ieri pomeriggio i due giovani, che stavano insieme da soli due mesi, abbiano avuto un litigio: il 37enne avrebbe minacciato di suicidarsi lanciandosi dal balcone, e Roberta lo avrebbe fermato. Poi un blackout, almeno stando al racconto di D'Angelo: il suo ultimo ricordo è la fidanzata adagiata nella vasca da bagno mentre lui cercava di rianimarla. A quel punto si è recato a casa del padre in stato confusionale sostenendo di aver fatto del male a Roberta: ed è stato lo stesso genitore ad accompagnare il figlio in questura, dove ha detto di credere di aver strangolato la sua fidanzata perché provava un forte dolore alle mani.



IL SINDACO: CITTÀ SCONVOLTA Il dramma ha sconvolto la città, come ha fatto sapere il sindaco di San Severo, Francesco Miglio: «La morte di Roberta ha sconvolto tutta la nostra comunità. Non si può morire in quel modo in così giovane età per mano di un uomo che pensavi di amare e da cui ti illudevi di ricevere amore. L'amore è quanto di più bello possa esservi per un essere umano, scalda il cuore e fa sognare», le sue parole.

Anche l'opinione pubblica è rimasta molto scossa dal delitto. Per Roberta «quello che pensava erroneamente fosse amore ha stoppato ogni battito del suo cuore, ha interrotto ogni suo sogno», continua Miglio. «Sono vicino ai genitori di Roberta ma anche ai genitori del ragazzo. In questo momento sono esseri umani accomunati da un grande dolore, una grande sofferenza che merita tutto il nostro rispetto in uguale misura. Per Roberta la certezza che ora è in un altro mondo, migliore di questo, più giusto e dove esiste amore, amore autentico».

FIORI A CASA DELLA VITTIMA Un orsetto di peluche e un mazzo di fiori bianchi lasciati questa mattina davanti al portone di ingresso del palazzo di San Severo, dove ieri pomeriggio è stata uccisa Roberta Perillo. La donna viveva da pochi mesi nella mansarda dello stabile a tre piani. «La conoscevamo poco - racconta all'ANSA la titolare di un supermercato della zona. Era venuta ad abitare in questo quartiere da pochissimo. L'ultima volta che ho visto Roberta è stato un paio di giorni fa quando le ho preparato il panino prima di recarsi al lavoro».

Secondo le voci che circolano nella zona, pare che ieri Roberta sia rimasta a casa per un problema di salute e che nel pomeriggio lei e Francesco D'Angelo si siano visti per chiarirsi dopo la decisione della donna di interrompere la relazione.
Intanto le telecamere delle attività commerciali della zona avrebbero immortalato il momento in cui Francesco D'Angelo si è presentato a casa della vittima. L'omicidio si sarebbe consumato in poco meno di un'ora. «L'uomo - racconta la titolare di un negozio della zona che ha fornito le immagini della videosorveglianza alla polizia - è arrivato in via Rodi verso le 14.20. Ha atteso 10 minuti in auto, poi è entrato nel portone. È uscito verso le 15.30».
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