Roberta, morta per un neo: le dicevano di «bere tisane e di fare meditazione»

Roberta, morta per un neo: le dicevano di «bere tisane e di fare meditazione»
Roberta, morta per un neo: le dicevano di «bere tisane e di fare meditazione»
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 14:04 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 14:29

A Roberta Repetto, morta dopo l'asportazione di un neo, avevano consigliato di bere tisane e di fare meditazione. Secondo l'accusa, il medico e il santone indagati l'avevano convinta a non curare il tumore di cui era affetta e che l'ha uccisa. Secondo gli inquirenti il dottor Oneda e il “maestro” Bettinelli hanno rimosso il neo in una struttura non adeguata e l'hanno plagiata.

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Per i familiari di Roberta, la donna si fidava ciecamente dei due perché era entrata nel giro delle scienze olistiche “Anidra” di Borzonasca.

Nessuno le ha consigliato di fare accertamenti ed esami specialistici e quando ha accettato di farsi curare era ormai troppo tardi. Le metastasi si erano estese e la morte è stata inevitabile. Alla comparsa dei dolori e del primo linfonodo «i due avrebbero omesso di indirizzarla verso specifiche cure mediche», tranquillizzandola sulla sua guarigione. Quando è comparso il secondo linfonodo «le hanno detto che era segno della risoluzione del conflitto» e che «stava drenando la parte tossica».

Le condizioni della donna sono rapidamente peggiorate tanto che su richiesta dei familiari è stata trasferita all'ospedale di Lavagna il primo ottobre 2020 dove i medici hanno diagnosticato «diffuse metastasi» prima di indirizzarla al San Martino di Genova. Qui la donna è morta il 9 ottobre 2020. 

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