Riaperture, Crisanti: «Follia pura, aumenteranno i casi». Rezza (Cts): «Rischio, ma pronti a intervenire»

Riaperture, Rezza (Cts): «Rischio, ma pronti a intervenire». Crisanti: «Follia pura, aumenteranno i casi»
Riaperture, Rezza (Cts): «Rischio, ma pronti a intervenire». Crisanti: «Follia pura, aumenteranno i casi»
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Domenica 18 Aprile 2021, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 13:49

Riaperture, la data del 26 aprile e la roadmap stabilita dal Governo dividono gli scienziati. Pareri contrastanti, ad esempio, quelli di Gianni Rezza, membro del Cts e consigliere del Ministero della Salute, e di Andrea Crisanti, epidemiologo dell'Università di Padova. Molto cauto anche Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute.

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Riaperture, Rezza: «Il rischio c'è, ma pronti a intervenire»

«Nel momento in cui si allenta, è normale che l'epidemia possa ripartire e un rischio riaperture c'è, ma abbiamo un sistema di allerta precoce per intervenire subito» - spiega a La Repubblica Gianni Rezza, capo Prevenzione ministero Salute e membro del Cts - «Il rischio accettabile per un epidemiologo è zero - chiarisce - per un economista può essere 100 e per chi ha dovuto chiudere un'attività è ancora più elevato.

Legittimo che la politica trovi una sintesi, saranno cruciali le due-tre settimane successive. I test rapidi ormai sono affidabili come il tampone, ne vedremo sempre di più».

Riaperture, Crisanti: «Follia, potremmo dover richiudere in estate»

Contrario alla road map delle riaperture è invece Andrea Crisanti. «C'è ancora un contagio elevato, riaprire significa avere nuovi aumenti tra un mese, con l'estate a rischio. Quello delle zone a colori è un sistema infernale, n un anno non si è trovata un'alternativa efficace e non si sono costruiti strumenti adeguati per contenere l'epidemia. Siamo sempre lì, con oscillazioni tra zone gialle e arancioni, nelle prime si apre e il contagio aumenta» - spiega l'epidemiologo all'AdnKronos - «Il rischio ragionato è un'espressione vuota, politica e non scientifica. Il rischio è dato da due componenti, la probabilità e l'intensità del rischio. Per la prima sappiamo già che i contagi aumenteranno e non è una probabilità, con le riaperture accadrà questo. Servirebbe un programma di vaccinazioni a tamburo battente per evitarlo. L'intensità è la gravita del fenomeno e i nostri dati sono ancora alti, con le aperture aumenteranno e dovremmo chiudere proprio in estate, quando invece gli altri Paesi saranno fuori dal tunnel. Siamo un Paese ostaggio di un gruppo di pressione che fa prevalere gli interessi di parte alla sanità pubblica, il dato dei decessi resta alto perché è sottostimato quello dei contagi, ormai da mesi è saltato il tracciamento».

Riaperture, Sileri: «Presto per togliere il coprifuoco»

Un grande sostenitore della road map sulle riaperture è senza dubbio Pierpaolo Sileri. Che però ci va cauto: «I numeri non sono ancora così buoni da abbattere le restrizioni ed è presto per togliere il coprifuoco». A La Stampa, il sottosegretario alla Salute spiega: «Se la campagna vaccinale avanzerà, non dovremo più temere di dover chiudere ancora. Dobbiamo portare l'R0 ben al di sotto di 0,8 per poter alleggerire le restrizioni, ma l'incidenza è ancora alta. Sì al pass per chi è vaccinato, ha avuto il Covid nei sei mesi precedenti o si sottopone a tampone nelle 48 ore precedenti».

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