Negozi, 11 maggio data fissata di riapertura: per la fase 2 le Regioni si muovono. Veneto, Liguria e Friuli Venezia Giulia spingono

Luca Zaia: «Riaprire tutto, il lockdown è finito». Anche Friuli e Liguria in pressing
Luca Zaia: «Riaprire tutto, il lockdown è finito». Anche Friuli e Liguria in pressing
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Giovedì 7 Maggio 2020, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 16:31

Da Luca Zaia a Giovanni Toti fino a Massimiliano Fedriga, i governatori tornano all'attacco per anticipare le riaperture rispetto alla tabella di marcia del governo. Per il presidente del Veneto Zaia il lockdown è finito: «Siamo pronti a riaprire tutto anche prima del 18 maggio», annuncia. E lo stesso dice il presidente del Friuli Venezia Giulia Fedriga che individua nell'11 maggio la data a cui anticipare le riaperture.

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Zaia ribadirà di essere «pronto a far ripartire tutto anche prima del 18 maggio» nella videoconferenza con gli altri presidenti delle Regioni, presente il ministro Boccia. «Oggi è prevista videoconferenza con gli altri governatori per aprire tutte le attività, ora non c'è più lockdown, inutile lasciare chiusi alcuni settori, il Veneto è ormai pronto ad aprire tutto subito».

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«Spero che il buon senso imperi - ha proseguito Zaia - e si possa pensare, o quantomeno dare la facoltà alle Regioni, di poter riattivare delle aperture, magari giustificando le motivazioni». «Per quanto riguarda il Veneto - ha concluso -, siamo disponibile ad aprire tutto subito. Ovviamente, fatto salvo sempre gli indicatori sanitari, le regole che conosciamo». Il turismo «è tra i primi settori da prendere in mano. Ma non semplicemente perché è in ginocchio, e questa è già una grande giustificazione - precisa - ma perché penso che all'aperto, in spiaggia, osservando delle regole minimali si possa assolutamente fare turismo».

Intanto, però, crescono i casi di nuovi positivi al Coronavirus in Veneto, +74, e aumentano anche le vittime, 21 in più nelle ultime 24 ore, ma senza nuove impennate della curva del contagio. Il totale degli infetti dall'inizio dell'epidemia sale a 18.553, quello dei morti (tra ospedali e case di riposo) a 1.589. Sull'ultimo bollettino serale di ieri, invece, gli incrementi sono stati di 57 casi positivi, e 10 decessi in più. Prosegue anche la discesa nei ricoveri, sia nelle terapie intensive, che nei normali reparti Covid, mentre il numero dei malati attuali ammonta a 6.534. I negativizzati virologici sono 10.430.

 

«Andrò alla Conferenza delle Regioni e porterò la posizione della Regione Friuli Venezia Giulia, ovvero la riapertura l'11 maggio», con il rispetto di tutti i protocolli nazionali per la sicurezza, «del commercio e il 18 maggio delle restanti attività, come i servizi alla persona, se servono ulteriori approfondimenti», ha detto il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga. «Si tratta di una proposta di buon senso - ha spiegato - la riapertura non può essere uno scontro tra istituzioni ma una collaborazione». Per Fedriga, la proposta «non vuole essere provocatoria, ma responsabile». «Il mio scopo - ha aggiunto durante una conferenza stampa a Trieste - è dare risposte, non voglio andare allo scontro, ma trovare soluzioni». Rispondendo poi a una domanda sulla possibilità di riapertura dei centri commerciali, ha precisato: «Se ci sono delle regole chi le rispetta può aprire, si dovrà organizzare in modo differenziato rispetto alla tipologia» dell'attività.

Dello stesso avviso anche se con toni più moderati anche Giovanni Toti (Liguria): di una riapertura anticipata delle attività prima del primo giugno «credo che ce ne sia bisogno, ci sono tante attività che stanno soffrendo moltissimo e poi, e soprattutto, i cittadini italiani hanno dimostrato di comportarsi con grande responsabilità», ha detto Toti. «Se dall'epoca dei divieti bisogna passare all'epoca delle regole, dei buoni comportamenti in giro, credo che sia giunto il momento di farlo. I dati per fortuna ci dicono che l'epidemia sta un po' mollando ovunque, anche nelle Regioni più colpite e la nostra è certamente una di quelle. La risposta del sistema ospedaliero resta a vigilare su ciò che avviene. Credo che ci siano le condizioni per evitare il fallimento di tante imprese». 
«Poco fa la conferenza delle Regioni all'unanimità ha approvato un documento che chiede che fin da lunedì 11 maggio si possa riaprire il commercio al dettaglio e che dal 17 quando scadrà il dpcm firmato il 26 aprile scorso questa norma decada e venga totalmente attribuito alle regioni la responsabilità di elaborare un calendario completo di riaperture sin dal 18 maggio», ha concluso Toti.

Nel fronte delle Regioni che spingono per riaprire c'è ovviamente la Calabria, sulla cui ordinanza che consente la riapertura di bar e ristoranti il Tar di Catanzaro si esprimerà il 9 maggio. «Cosa mi aspetto sabato dal Tar? Non lo so. Certo abbiamo aperto un dibattito, e questo è un risultato politico forte all'interno del Paese, tanto che oggi il presidente Conte dice di anticipare tutte le misure», ha detto Jole Santelli presidente della Regione Calabria. «Posso dire una cosa - ha aggiunto - in termini politici nobili: la Calabria la battaglia l'ha già vinta perché si è parlato di questa terra e si è parlato non di una Calabria che chiedeva l'assistenza ma di una Calabria che chiedeva di lavorare. E questa per me è la cosa più importante. Aggiungo un dato: il Governo parla di riaprire dal 18 maggio sperando in un tasso dello 0,5 ma la Calabria quel tasso ce l'aveva quando abbiamo fatto l'ordinanza».

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