Reddito di cittadinanza, beccati 5mila furbetti. Tra Ferrari in garage, figli inventati e mariti dimenticati

La maggior parte degli accertamenti effettuati al Centro-Sud, truffa allo Stato da almeno 20 milioni di euro. Tutte le clamorose scuse per prendere il sussidio

Reddito di cittadinanza, scoperti 5mila irregolari: tra loro possessori di Ferrari, attività e appartamenti
Reddito di cittadinanza, scoperti 5mila irregolari: tra loro possessori di Ferrari, attività e appartamenti
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 17:20

Oltre cinquemila percettori irregolari del reddito di cittadinanza sono stati scoperti in tutto il Centro-Sud. La maggior parte delle irregolarità, con una truffa ai danni dello Stato stimata in almeno 20 milioni di euro, si concentra in Campania e a Napoli. Diversi gli stratagemmi escogitati per prendere il sussidio pur senza averne diritto: tra i 'furbetti' c'era chi aveva una Ferrari, chi possedeva diversi appartamenti o alcune attività imprenditoriali o commerciali. Senza contare i tanti pregiudicati, strettamente legati alla criminalità organizzata.

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Furbetti del reddito di cittadinanza, il blitz

C'era chi aveva la Ferrari, chi la barca, chi molteplici appartamenti, chi un autonoleggio con 27 auto, chi una scuola di ballo. E persino chi si è inventato di avere dei figli. Hanno scoperto una truffa ai danni dello Stato da ben 20 milioni di euro, i carabinieri Carabinieri del Comando Interregionale «Ogaden», i quali, insieme con i militari comando Tutela del Lavoro, tra il primo maggio e il 17 ottobre scorsi, hanno scoperto 5mila irregolarità tra Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata. Ben 1338 erano già noti alle forze di polizia; 90 hanno condanne o precedenti per gravi reati di tipo associativo.

Furbetti del reddito di cittadinanza, anche i ricchi prendevano il sussidio

Tra i casi più eclatanti di indebita percezione del reddito di cittadinanza scoperti dai carabinieri del Comando interregionale «Ogaden» durante i controlli eseguiti in 5 regioni (Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata), figura anche quello emerso in provincia di Avellino dove un 70enne convivente con un funzionario comunale (che non è indagata) possedeva una lussuosa Ferrari, numerosi immobili e terreni di proprietà. A Collepasso, in provincia di Lecce, una delle persone individuate ha dichiarato la presenza nel proprio nucleo familiare di sei minori stranieri mai censiti in quel comune con i quali non aveva alcun vincolo di parentela.

Sempre a Collepasso una coppia ha inserito nel proprio nucleo familiare la presenza di altri familiari, in realtà residenti in Germania.

Furbetti del reddito di cittadinanza, 2.441 irregolari solo a Napoli e provincia

Ammonta a oltre 5 milioni di euro la truffa ai danni dello Stato scoperta dai Carabinieri del Comando provinciale e del Nucleo Ispettorato Lavoro di Napoli che, con l'Inps, hanno passato al setaccio un imponente numero di istanze di reddito di cittadinanza e scoperto 2.441 posizioni irregolari che sono state tutte revocate. Molte sono risultate intestate a camorristi e a loro parenti, a parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori e lavoratori in nero. Sventato il caso di un 46enne, arrestato, che ha finto di essere bulgaro per intascare il beneficio. I denunciati sono 716: 422 con pregiudizi penali, 64 per associazione mafiosa.

Furbetti del reddito di cittadinanza, a Napoli anche diversi pregiudicati

Tra i denunciati la maggioranza è italiana infatti dei 716 segnalati alle Procure sono 673 i connazionali richiedenti mentre solo 43 gli stranieri: 394 gli uomini, 322 le donne. Il danno erariale raggiunge, spiccioli compresi, i 5.127.765,71 euro e vede responsabili diverse tipologie di persone: si va dal venditore ambulante di calzini al rapinatore, dal garzone del bar al familiare del camorrista e al camorrista stesso. Tra i cosiddetti criminali comuni figurano truffatori di anziani, scippatori, pusher, contrabbandieri di sigarette, ma anche lavoratori «in nero» (un carrozziere, un barista, una commessa). Tra i rapinatori anche un finto spazzino il quale, armato di scopa, coglieva le sue vittime la mattina presto mentre si recavano al lavoro. Tra i criminali comuni che percepivano il reddito, 75 sono risultati imparentati con «note» famiglie malavitose napoletane (Tolomelli, D'Amico, Sorianiello, Puccinelli, Giuliano e Giannelli).

Furbetti del reddito di cittadinanza, ci sono anche i boss e le loro famiglie

Malgrado fosse ai domiciliari per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e reati connessi allo spaccio di droga, il ras Fausto Frizziero, 43 anni, è risultato beneficiario indiretto del reddito di cittadinanza, percepito dalla moglie convivente. Figurano molti camorristi e loro familiari tra i 2441 «furbetti» del reddito di cittadinanza individuati dai carabinieri nell'ambito della vasta operazione che oggi ha consentito di scoprire tra Napoli e provincia una truffa ai danni dello Stato di oltre 5 milioni di euro. Frizziero è ritenuto un elemento di vertice dell'omonimo clan che fa affari illegali tra i quartieri Chiaia e Posillipo di Napoli. Ma tra i 'furbettì dalla fedina penale nera ci sono anche cinque persone legate agli Amato-Pagano, gli scissionisti di Secondigliano, alcuni ritenuti appartenenti al clan Cifrone, alla famiglia malavitosa dei Balzano. Dieci sono affiliati al clan Grimaldi/Vanella Grassi. In provincia di Napoli, invece, sono 25 le figure di spicco della criminalità organizzata locale che rientrano nel novero dei percettori illeciti: si tratta di familiari di affiliati ai clan Nuvoletta, Orlando, Polverino, Amato-Pagano e De Rosa-Pianese. Troviamo la moglie di un affiliato al clan «Polverino», la moglie del nipote del capo clan della stessa organizzazione mafiosa. La madre di un affiliato agli «Amato Pagano» e il fratello di un esponente dei Nuvoletta. Anche il figlio di uno degli elementi di spicco del clan «Nuvoletta» è riuscito ad ottenere 6500 euro. E così la nipote di un elemento apicale del clan «Orlando», ora detenuto: lei ha intascato oltre 19mila euro. 

Furbetti del reddito di cittadinanza, le scuse per prendere il sussidio

Chi ha inventato di avere dei figli in realtà inesistenti e chi invece ha dimenticato il marito. Sono le scuse inventate da alcuni dei denunciati nell'ambito della maxi operazione condotta dai carabinieri del Comando Interregionale 'Ogaden' che hanno eseguito controlli sul reddito di cittadinanza nelle Regioni Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata. A Collepasso, in provincia di Lecce, un uomo ha dichiarato la presenza nel proprio nucleo familiare di sei minori stranieri mai censiti in quel comune, senza avere con gli stessi alcun vincolo di parentela e con l'indicazione dei dati anagrafici priva del luogo di nascita e della nazionalità. Nello stesso Comune pugliese una coppia ha inserito nel proprio nucleo familiare la presenza di altri familiari, in realtà residenti in Germania. A Nova Siri (Matera), i Carabinieri hanno denunciato un cittadino asiatico per aver dichiarato falsamente la presenza in Italia della moglie e delle due figlie, che così hanno percepito il reddito pur abitando di fatto nel Paese d'origine. 

Furbetti del reddito di cittadinanza, boom di falsi nullatenenti

A Napoli si registra il caso curioso di un uomo del quartiere Stella, presente in due distinti nuclei familiari che avevano ambedue chiesto e ottenuto il beneficio mentre in provincia di Caserta un uomo ha falsamente dichiarato di far parte di un nucleo familiare composto da più persone, di fatto invece inesistente. A Santeramo in Colle (Bari) una donna è stata segnalata all'Autorità Giudiziaria perché si era «dimenticata» di indicare, non solo la targa o l'estremo di registrazione di un veicolo di proprietà, ma addirittura il coniuge. I Carabinieri in questo caso hanno appurato che la donna, al fine di percepire il reddito di cittadinanza aveva richiesto la residenza anagrafica in una via del comune santeramano che altro non era che lo stesso appartamento in cui domiciliava e risiedeva il marito, ovvero un unico appartamento, con due ingressi diversi. In provincia di Caserta 8 persone dello stesso nucleo familiare hanno falsamente attestato di appartenere a 3 distinte famiglie e di risiedere in altrettante unità abitative, pur abitando nello stesso stabile.

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