Ragazza uccisa, pioggia di insulti a Pietro Morreale su Fb: «Ti farei a pezzi». Un commento ogni 30 secondi

Ragazza uccisa, pioggia di insulti a Pietro Morreale su Fb: «Ti farei a pezzi». Un commento ogni 30 secondi
Ragazza uccisa, pioggia di insulti a Pietro Morreale su Fb: «Ti farei a pezzi». Un commento ogni 30 secondi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Gennaio 2021, 12:48

Formalmente è indagato per omicidio, ma sui social la sentenza è già stata emessa: una condanna senza appello. Pietro Morreale, il giovane accusato di aver ucciso la fidanzatina Roberta Siragusa e di averla scaraventata in un burrone a Caccamo, nel palermitano, per il popolo di Facebook è già colpevole. Da ieri sera sul suo profilo social è calata una tempesta di insulti, oltre 4mila, uno ogni 30 secondi sotto la foto che li vede insieme davanti al Teatro Massimo di Palermo.

Leggi anche > Roberta, uccisa e lanciata in un burrone: aveva 17 anni

I commenti sono terribili: «Datelo a me che ci penso io», «Spero che soffrirai a vita», «suicidati», «mi auguro che in carcere ti facciano la festa», «la pena di morte ci vorrebbe». «Sto indegno deve ringraziare il signore che è Italiano, in America sarebbe già sulla sedia elettrica», un altro commento.

E ancora: «Che Dio ti perdoni, non augurerei mai l'inferno a qualcuno, ma prenditi le tue belle conseguenze qui», quasi a giustificare l'orda di commenti negativi. «La ruota gira, pezzo di m...», scrive un altro. «Sei una m... umana ti farei fare la stessa fine ma non così, ti taglierei a pezzi e ti farei morire a poco», un altro commento. Sono centinaia, e se qualcuno si permette di scrivere che non è detto che sia stato lui e che magari bisognerebbe attendere di saperne di più, viene a sua volta attaccato.

Al vortice di insulti non si sono sottratti nemmeno i gestori della pagina della squadra di arti marziali Kilroy team, di cui Morreale, appassionato di kick boking, aveva fatto parte. Per prendere le distanza dal giovane, sulla pagina Facebook hanno sottolineato: «Apprendiamo la notizia di una grave tragedia che vedrebbe coinvolta una persona che, in passato (8 anni fa) e per un breve periodo, ha fatto parte della nostra squadra sportiva. Questa "persona", che si è macchiata (per sua stessa ammissione) di un orrendo crimine, riporterebbe, sul proprio profilo Facebook, di "lavorare" per noi. Ribadiamo che non abbiamo, ne noi ne nessuno dei nostri istruttori, nessun tipo di rapporto con questo individuo. Il nostro team condanna fermamente ogni tipo di violenza». Un messaggio probabilmente scritto quando sui media era emerso che Pietro avesse ammesso di aver ucciso la ragazza, versione poi smentita nelle ore successive.

© RIPRODUZIONE RISERVATA