Quirinale, il giorno della verità: la trattativa non si sblocca, possibile la doppia votazione

Quirinale, il giorno della verità: la trattativa non si sblocca, possibile la doppia votazione
Quirinale, il giorno della verità: la trattativa non si sblocca, possibile la doppia votazione
di Alessandra Severini
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Venerdì 28 Gennaio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 11:43

I telefoni squillano ininterrottamente, i vertici vengono fissati, posticipati, gli incontri smentiti. È stata un’altra giornata di tensione alla ricerca di un accordo sul nuovo capo dello Stato. Le ore trascorrono lente e senza risultati. Salvini assicura: «Conto di portare sui tavoli alcuni profili che spero raccolgano il sì di tutti. Mi si chiedono personalità al di fuori della politica, senza tessere in tasca, apprezzate a livello nazionale e internazionale».

Quando però in serata si torna a parlare di Franco Frattini, come il nome che il capo della Lega intende proporre agli alleati, il Pd sbotta: «Siamo tornati al via, quello di Frattini è un nome sul quale avevamo già espresso abbondanti perplessità.

Auspichiamo che questa modalità di lanciare i nomi senza confronto sia finita». Secondo gli ultimi rumors, il leader della Lega avrebbe preparato un’altra terna composta dal giurista Sabino Cassese, da Franco Frattini e dal diplomatico Giampiero Massolo. Ma questi nomi non convincono del tutto la stessa coalizione Fi-FdI-Lega all’interno della quale è in atto una lotta per la leadership che passa anche attraverso la scelta del presidente della Repubblica. I moderati del centrodestra preferirebbero Casini su cui però pesano le riserve di Lega e FdI. Non è escluso però che si possa arrivare all’elezione dell’ex presidente della Camera con una maggioranza Ursula (quella che portò all’elezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della commissione europea).

Lo stallo innervosisce il segretario del Pd Enrico Letta che i suoi descrivono molto irritato per le continue «giravolte e la mancanza di chiarezza». Se davvero le forze politiche non dovessero essere capaci di uscire dalla palude tornerebbe quasi come unica alternativa l’ipotesi di Draghi al Quirinale. Ieri la telefonata del presidente del Consiglio a Berlusconi (ufficialmente per avere notizie sulle condizioni di salute del Cav) è stata letta da molti come la conferma che il premier sia ancora in corsa per il Colle. Ma le resistenze degli azzurri difficilmente cadranno nelle prossime ore. Sull’altro versante si nota il nervosismo fra i 5 stelle, spaccati fra chi segue il presidente Conte e chi, vicino a Di Maio, non esclude un sostegno a Draghi. Il tempo però stringe, il Parlamento non potrà rimanere bloccato ancora a lungo. Stamattina in capigruppo se deciderà se passare a due votazioni al giorno.

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