Schede bianche, fumata ancora nera. Da Baglioni ad Al Bano, la vergogna dei nomi votati per gioco

Schede bianche, fumata ancora nera. Da Baglioni ad Al Bano, la vergogna dei nomi votati per gioco
di Alessandra Severini
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Mercoledì 26 Gennaio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:35

Finisce ancora con un nulla di fatto la seconda giornata di votazioni per eleggere il presidente della Repubblica. Scende però il numero di schede bianche: alla fine dello scrutinio saranno 527, con 125 voti dispersi e 38 schede nulle. Scontato il risultato fin dall’inizio, i grandi elettori hanno evidentemente pensato di dare libero sfogo alla fantasia, dimenticando l’importanza e la criticità del momento che il paese attraversa.

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Eccoli allora depositare nell’urna i nomi più improbabili: da Giovanni Rana a San Gregorio, da Alberto Angela a Massimo Giletti, oltre ad una pletora di illustri sconosciuti. La prossimità del Festival di Sanremo ha particolarmente “ispirato” i votanti: dall’urna sono usciti i nomi di Al Bano, Claudio Baglioni e Enrico Ruggeri.

E quasi li si vede nei loro capannelli, gli onorevoli, sogghignare e confessare di nascosto la loro “bravata” da ragazzacci. I nomi più votati (39 ciascuno) sono stati comunque quello di Sergio Mattarella - a dimostrazione che molti parlamentari ancora sperano in un ripensamento del presidente e in un suo bis - e quello di Paolo Maddalena su cui continuano a puntare i dissidenti grillini.

Altri voti sono andati anche a Giancarlo Giorgetti (8), Luigi Manconi (8), Silvio Berlusconi (7) e Pier Luigi Bersani (6). Le procedure antiCovid e il drive in allestito all’esterno per il voto degli elettori positivi hanno funzionato meglio nella seconda giornata e le intere operazioni si sono chiuse con più di un’ora di anticipo rispetto al primo scrutinio. La terza votazione di oggi, quando ancora sarà necessario il quorum dei due terzi, comincerà alle 11. Centrodestra e centrosinistra dovrebbero confermare anche in questa votazione la scheda bianca. La situazione di stallo potrebbe sbloccarsi soltanto giovedì o venerdì. (A. Sev.)

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