Quarantena ridotta per chi ha la terza dose, c'è l'ok degli infettivologi. Ma gli esperti si dividono

Quarantena ridotta con terza dose, c'è l'ok degli infettivologi. Ma gli esperti si dividono
Quarantena ridotta con terza dose, c'è l'ok degli infettivologi. Ma gli esperti si dividono
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Lunedì 17 Gennaio 2022, 16:08

Quarantena ridotta per chi ha la terza dose ma è positivo e asintomatico? L'ipotesi trova il favore degli infettivologi, ma non tutti gli esperti sono d'accordo.

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Quarantena ridotta, Mastroianni: «Favorevole per gli asintomatici»

Tra i più favorevoli alla riduzione della quarantena per i vaccinati con dose booster c'è sicuramente Claudio Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie infettive all'Università Sapienza di Roma. L'infettivologo ha spiegato all'AdnKronos: «I Cdc americani raccomandano una riduzione delle quarantene, credo che anche in Italia sia arrivato il momento di una riflessione nella gestione soprattutto degli asintomatici, ma con alcune accortezze anche alla luce della possibilità di delegare il controllo alla responsabilità del cittadino. Ma sulla tempistica si potrebbe riflettere».
Il professor Mastroianni ha poi spiegato: «Quello che mi preoccupa ancora è che Omicron non ha soppiantato del tutto Delta che continua a circolare.

Se nelle prossime settimane avremo una maggior certezza del quadro, si potrebbe pensare ad una riduzione dell'isolamento per chi è positivo asintomatico, ma che ha fatto anche la dose booster».

Quarantena ridotta, Crisanti: «Prima vediamo l'impatto negli Usa»

Meno convinto invece Andrea Crisanti, microbiologo dell'Università di Padova. «Non posso commentare la misura di lasciare liberi i positivi asintomatici vaccinati con booster dopo un isolamento ridotto a 5 giorni. Gli Usa hanno deciso così ma non posso dire se i tempi sono maturi in Italia per una svolta di questo tipo. Perché bisogna prima di tutto vedere che impatto ha questa misura» - spiega il professor Crisanti all'AdnKronos Salute - «Non è che tutti quanti dobbiamo scimmiottare il primo che si mette a sperimentare una cosa. Prima vediamo se funziona o siamo all'improvvisazione. Negli Usa hanno fatto questa cosa, ne vedremo gli effetti tra poco».

Quarantena ridotta, Pregliasco: «Mossa giusta»

Molto favorevole invece Fabrizio Pregliasco, virologo e docente dell'Università Statale di Milano. «Una mossa giusta per la transizione verso una nuova normalità. È un po' un destino di convivenza, sapendo che effettivamente il dato anche di Omicron ribadisce una presenza e una contagiosità concentrata nei giorni» - spiega il professor Pregliasco - «Ci sono dei margini di rischio, ma si può fare per governare in qualche modo una situazione che sperabilmente porterà magari altre onde, ma non così pesanti nel prossimo futuro. Per adesso la riserverei agli asintomatici, poi in funzione dell'andamento vedremo se può essere estesa in modo progressivo».

Quarantena ridotta, Bassetti: «Con responsabilità, meno burocrazia»

Favorevole alla riduzione della quarantena anche il professor Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al San Martino di Genova. Che però invita anche i cittadini ad autogestirsi con responsabilità: «In Italia dobbiamo gestire le quarantene in modo autonomo. Ovvero, io positivo mi faccio in autogestione un altro tampone e se è negativo esco, senza leggi o leggine e tutta questa burocrazia legata alle quarantene. Usciamo da questo modo senza senso della gestione di oggi. Se vogliamo convivere con il virus, dobbiamo trattare chi è positivo sintomatico come abbiamo sempre trattato l'influenza. Si sta a casa fino a quando non si è contagiosi e si verificherà o con la scomparsa dei sintomi o con l'uso dei tamponi in autosomministrazione, come fanno già alcune Regioni».

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