Draghi sull'Ucraina: «Sanzioni funzionano, pace se Ucraina si difende. Cessate il fuoco? Per Putin tempi non maturi»

«Le condizioni» da parte di Putin per un cessate il fuoco "non sono mature"

Ucraina, Draghi: «Putin mi ha detto che non sono maturi i tempi per un incontro con Zelenski»
Ucraina, Draghi: «Putin mi ha detto che non sono maturi i tempi per un incontro con Zelenski»
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Giovedì 31 Marzo 2022, 14:37 - Ultimo aggiornamento: 18:25

«Le condizioni» da parte di Putin per un cessate il fuoco «non sono mature ma è stato aperto poi il corridoio di Mariupol che è la notizia che avete visto oggi». Lo dice Mario Draghi durante l'incontro con la stampa estera riferendo del colloquio con il capo del Cremlino. «Se Putin ha cambiato atteggiamento da quando è iniziata la guerra? La risposta è complessa. Credo di aver notato un cambiamento, ma sono cauto nell'interpretazione» di questi «segni perché la situazione è in evoluzione. Credo di aver notato un cambiamento nei toni, ma non potrei dire se sia vero, in una telefonata di 40 minuti è difficile capire». 

«In effetti le posizioni delle due parti si sono un po' avvicinate», ma sono «cauto pechè c'è ancora molto scetticismo», ha spiegato il premier. «Tutti desideriamo vedere uno spiraglio di luce. Le sanzioni funzionano, alla pace si arriva se l'Ucraina si difende, altrimenti non si arriva alla pace», ha aggiunto.

Per Draghi era «cruciale un suo incontro con il presidente Zelensky, che lo stesso Zelensky sta chiedendo dall'inizio della guerra. Mi ha detto che i tempi non sono maturi e che è necessario che i negoziati vadano avanti». 

Il premier ha proseguito: «Le parole di Putin sono state: i contratti esistenti rimangono in vigore, le aziende europee, e ha rimarcato che è una concessione solo per loro, continueranno a pagare in euro o in dollari. La spiegazione su come si faccia a conciliare le due posizioni, dollari e pagare in rubli, è stata lunga e ho ascoltato dicendo che poi i tecnici si sarebbero messi in contatto. Quello che ho capito è che la conversione è un fatto interno alla Federazione Russa. Ora ci sono analisi in corso per capire che signfica».

LE SANZIONI - «In effetti le posizioni delle due parti si sono un po' avvicinate», ma sono «cauto perchè c'è ancora molto scetticismo». «Tutti desideriamo vedere uno spiraglio di luce», ha detto Draghi. «Le sanzioni funzionano, alla pace si arriva se l'Ucraina si difende, altrimenti non si arriva alla pace», ha aggiunto. «Ho espresso la mia convinzione che per risolvere nodi cruciali serve un incontro con Zelensky che lo sta chiedendo dall'inizio.

E Putin mi ha risposto che i tempi non sono maturi. Uno dei punti di Putin è che ci siano piccoli passi avanti nei negoziati».

«Il governo si è mosso subito su vari piani prima di tutto la diversificazione - ha aggiunto il premier - . Per quanto riguarda i fornitori, una diversificazione alla Russia. E poi diversificazione verso le rinnovabili. In questo senso» è fondamentale «aumentare la velocità degli investimenti in questo settore, il governo ha già approvato misure per semplificare» in particolare il sistema delle «autorizzazioni, su cui abbiamo fortemente accelerato»

 

Occorre «superare l'attuale sistema legato alle decisioni nazionali e se siamo seri» occorre procedere «subito un coordinamento sulla difesa: chi spende, quanto spende. Bisogna chiedere alla Commissine» di partire «da lì, altrimenti non siamo seri e non ne parliamo più. Non bisogna prenderlo alla leggera», ha detto ancora Draghi.

LA TURCHIA - «La Turchia sta svolgendo un ruolo importantissimo per avviare il processo del negoziato verso la pace e lo può fare grazie alla sua situazione geostrategica e ai rapporti con le parti del conflitto. Tutti i paesi sono pronti a collaborare con la Turchia», ha sottolineato Draghi. «Abbiamo concordato che Francia, Italia e Turchia - prosegue - si vedano nelle prossime settimane sulla crisi ucraina ma anche in generale per ricostruire e rinforzare le relazioni commerciali, un progetto di cui si era parlato qualche anno fa. È in cantiere un incontro, vedremo la sede, non è stato ancora concordato. Certamente i rapporti con la Turchia sono molto migliorati anche per varie azioni fatte, bisogna fare ancora molto però».

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