Pugni e calci all'auto di dottoressa e infermiera: «Diteci chi è la donna positiva al Covid»

Pugni e calci all'auto di dottoressa e infermiera: «Diteci chi è la donna positiva al Covid»
Pugni e calci all'auto di dottoressa e infermiera: «Diteci chi è la donna positiva al Covid»
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Mercoledì 30 Dicembre 2020, 20:44

Aggredite in un condominio dai vicini di casa di una donna positiva, che volevano sapere chi era la persona contagiata dal Covid nel palazzo: accade a Carrara di Fano (Pesaro Urbino), dove un'infermiera e una dottoressa di una Usca sono state 'aggredite verbalmente' da alcune persone vicino ad un palazzo dopo aver eseguito una visita su un'anziana che necessitava un ricovero in ospedale e per la quale avevano allertato un'ambulanza del 118.

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Due uomini, forse parenti di un'altra anziana, hanno iniziato a chiedere loro chi fosse la persona positiva, chi avessero visitato per poi 'scaldarsi' quando queste hanno spiegato che non potevano fornire le informazioni, dando loro comunque consigli di cautela e di chiedere al medico per i comportamenti da tenere. Le operatrici sono entrate in auto quando hanno avuto percezione di un accenno di aggressione fisica ma i due all'esterno hanno continuato a rumoreggiare, protestare, fotografare e guardare i documenti in auto; a quel punto la vettura sarebbe stata colpita con pugni e un calcio.

I COMMENTI Le operatrici «non hanno subito danni - riferisce Fabrizio Valeri, coordinatore Usca Fano - ma sono sconvolte»; quello degli addetti Usca «è un mestieraccio, vanno nelle case a rischio, a fare del bene e vedersi aggredire...siamo arrivati a un punto di non ritorno, la gente ha perso la testa.

Io penso - prosegue - che invece di attaccare chi lavora, chi va a vaccinare, chi va a 'tamponare' se se la prendessero con quelli che vanno in giro senza mascherine, si assembrano e non rispettano le regole, conservino energie per questo».

«Voglio esprimere vicinanza e tutta la mia solidarietà alla Dottoressa e all'Infermiera dell'Usca aggredite - commenta Sara Cucchiarini, assessore comunale a Pari opportunità e polizia locale - mentre, bardate con tute, guanti e mascherine anti-covid, stavano facendo il loro lavoro, già durissimo. Stiamo impazzendo? Non c'è giustificazione alcuna a tale deplorevole atteggiamento e mi auguro che le forze dell'ordine possano risalire ai responsabili e intervenire severamente». 

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