«Lorenzo vuoi sposarmi?»: la proposta di matrimonio sul camice di Chiara, infermiera anti Covid FOTO

«Lorenzo vuoi sposarmi?»: la proposta di matrimonio sul camice di Chiara, infermiera anti Covid FOTO
«Lorenzo vuoi sposarmi?»: la proposta di matrimonio sul camice di Chiara, infermiera anti Covid FOTO
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Giovedì 4 Marzo 2021, 18:53

Una proposta di matrimonio molto particolare, sul suo camice - o meglio, sulla tuta - che indossa ogni giorno in corsia nella sua lotta quotidiana contro il Covid. Lei si chiama Chiara Vangeli e lavora nell'Asst Valle Olona, in questi giorni impegnata con un'équipe nella vaccinaizone di massa a Viggiù, nel varesotto: «Non credevo di provocare tutto questo interesse, doveva esser solo una cosa simpatica tra me e i miei colleghi, ma sono comunque contenta: spero che tutto questo venga letto come un messaggio di speranza», ha detto Chiara all'ANSA.

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La foto ha fatto il giro del web: una volta arrivata con i colleghi nel paese della Valceresio, indossati il camice (o la tutona come la chiama lei), al momento di scriverci sopra i propri nomi, i colleghi sul suo hanno messo la frase 'Lorenzo vuoi sposarmi?'. «Con Lorenzo ci conosciamo da anni, scuola, laurea insieme, anche lui assistente sanitario, assunti quasi contemporaneamente, anche se non lavoriamo insieme - ha raccontato Chiara che ha 23 anni e vive a Cislago (Varese) - Io sono sempre stata innamorata di lui, ma lui si è accorto davvero di me solo da pochi mesi e ora pensiamo al matrimonio».

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Non è un progetto immediato ovviamente («siamo ancora troppi giovani»), ma lei ne parla continuamente con entusiasmo anche sul lavoro e per questo i suoi colleghi hanno deciso di fare quella cosa simpatica. «Lorenzo si è messo a ridere - ha detto Chiara - tanto lo sa che prima o poi è quello che faremo, non riesco a immaginare la mia vita con nessun altro vicino».

Una convinzione resa ancora più sicura dopo questo terribile anno. «Mi sono laureata nella primavera scorsa e mi sono trovata subito sul fronte Covid - ha raccontato - È stata durissima, soprattutto la seconda ondata che ci ha un pò demoralizzato, poi la fase dei tamponi, anche 1.500 al giorno». Ma Chiara vuole mandare un messaggio anche ai suoi coetanei. «Lo so che molti si stanno lasciando prendere dallo sconforto, che dicono 'non ne possiamo più' e 'tanto non serve a nulla fare tutti questi sacrifici' - ha concluso - Io invece dico loro di essere più speranzosi, ne usciremo e soprattutto un consiglio 'vaccinatevi'».

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