Dalle feste di matrimonio all’emergenza migranti, passando per l’allentamento delle misure anticontagio e i brevetti sui vaccini. Mario Draghi non si sottrae al fuoco di fila della domande dei deputati e si presenta alla Camera dei deputati per rispondere al suo primo question time. Voce ferma, parole chiare, il premier non sembra a disagio neanche quando il pressing arriva dai parlamentari delle forze politiche che appartengono alla sua stessa maggioranza.
RIAPERTURE. Davanti alle sollecitazioni di Lega e Forza Italia, Draghi assicura che l’obiettivo è «riaprire al più presto» ma avverte anche che «servirà gradualità».
MATRIMONI. È uno dei comparti più colpiti dalla crisi. La questione delle cerimonie, ha assicurato il premier, verrà affrontata nella cabina di regia del 17 maggio. «Come in altri casi – ha detto – il governo intende adottare un approccio graduale e allentare le restrizioni a seconda dell’andamento epidemiologico e della campagna vaccinale». Anche il settore turismo è stato oggetto di una risposta specifica del premier che ha assicurato: «Il nostro obiettivo è riaprire al più presto l’Italia al turismo, nostro e straniero». La strada però è una sola: quella del «completamento della campagna vaccinale. Tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato con almeno una dose tutti i fragili e gli over 60».
MIGRANTI. La Lega è in subbuglio per l’emergenza Lampedusa, ma Draghi la gela: «Nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane. Il rispetto dei diritti umani è una componente fondamentale di qualsiasi politica sull’immigrazione». I migranti che non hanno diritto di restare, comunque, «saranno rimpatriati».
BREVETTI. Secondo il premier la liberalizzazione dei brevetti non è la soluzione. «Non garantisce la sicurezza dei vaccini». Le soluzioni sono altre. Per esempio «rimuovere il sostanziale blocco delle esportazioni che paesi come Stati Uniti e il Regno Unito continuano a mantenere».
INCIDENTI SUL LAVORO. Il premier ha fatto riferimento anche alla tragica morte della 22enne Luana D’Orazio e a tutti gli altri morti sul lavoro degli ultimi giorni. «Dobbiamo fare di più sulla prevenzione e sulla vigilanza». Ha annunciato l’assunzione di 1.084 ispettori per i controlli sul rispetto delle regole di sicurezza nei luoghi di lavoro.