«Dopo il tampone di Natale tocca a quello di Capodanno. Rischiamo di finire tutti in quarantena»

Il virologo Pregliasco: "Troppi test, rischiano di far collassare il sistema"

«Dopo il tampone di Natale tocca a quello di Capodanno. Rischiamo di finire tutti in quarantena»
​«Dopo il tampone di Natale tocca a quello di Capodanno. Rischiamo di finire tutti in quarantena»
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Martedì 28 Dicembre 2021, 09:11 - Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre, 15:02

Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi, associato di Igiene Generale e Applicata dell'Università degli Studi di Milano e membro anche del Cts lombardo, parla con il Giornale del ricorso massiccio ai tamponi durante le festività natalizie: «Se da un lato è vero che le indicazioni del mondo scientifico erano 'se hai un parente fragile, prima di Natale fai un tampone', si sono tradotte in uso esagerato del ricorso al test con il risultato che i meccanismi di tracciamento sono andati in crisi e la situazione sta diventando allarmante».

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Riguardo la variante Omicron, aggiunge Pregliasco, «i vaccinati stanno sostanzialmente bene, se si contagiano sono asintomatici, ma il rischio con questi positivi è che ci troveremo a breve tutti in quarantena. Per i vaccinati però si potrebbero modificare le regole dell'isolamento, eliminando il tampone di fine quarantena per esempio». «Dopo il tampone di Natale - dice ancora - fatto solo per sentirsi liberi di andare a festeggiare, adesso aspettiamo il giro del tampone di Capodanno. È chiaro però che l'esecuzione di così tanti test rischia di far collassare il sistema e di mandare in quarantena tutto il Paese».

«Sicuramente il virus sta attaccando la fascia non immunizzata e la Delta, e ancora di più la variante Omicron, colpiscono maggiormente i bambini. Ma c'è anche un problema nel come si utilizzano i tamponi.

I tamponi antigenici fai da te danno il 30 per cento di falsi negativi, soprattutto se si fanno da asintomatici, quelli fatti in farmacia hanno un minor margine di errore perché vengono eseguiti in modo professionale. Poi c'è il tema dell'intervallo di tempo in cui ci si sottopone a test dopo un contatto. Quello che intendo è che il tampone viene usato come un lasciapassare per andare in vacanza, ma non dovrebbe essere così».

Riguardo le previsioni di un picco di contagi, fino a 100mila al giorno da metà gennaio, al rientro a scuola e dalle vacanze, Pregliasco afferma che «sarà devastante, e il sistema rischia di collassare, a fronte del fatto che anche i vaccinati si reinfettano. Credo che andrebbero modificate le regole per la quarantena per i vaccinati e alzate le restrizioni, anche se temo che i cittadini non lo accetterebbero, ma più cerchiamo di contenere la diffusione del contagio, prima arginiamo questa ondata. Qui rischiamo di finire tutti in lockdown e di paralizzare il Paese. L'altra strada potrebbe essere sottoporre a tamponi solo i sintomatici, ma per fare questo abbiamo bisogno di 2/3 mesi per monitorare la nuova variante. Oppure come è stato fatto in Germania con i risultati che abbiamo visto, pensare a lockdown per i non vaccinati e un sistema di chiusure 'chirurgichè per le classi delle elementari». 

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