Ponte Genova, Conte: «Mai più tragedie così. Cantiere simbolo dell'Italia che si rialza»

Ponte Genova, Conte: «Mai più tragedie così. Cantiere simbolo dell'Italia che si rialza»
Ponte Genova, Conte: «Mai più tragedie così. Cantiere simbolo dell'Italia che si rialza»
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Martedì 28 Aprile 2020, 11:48 - Ultimo aggiornamento: 14:53

A poco meno di due anni da quel tragico 14 agosto 2018 che vide il suo crollo, il Ponte Morandi torna in piedi: e le prime auto potranno circolare già questa estate. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli sono arrivati al cantiere del nuovo viadotto di Genova per il varo dell'ultima campata che completa il ponte.

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Il premier e la ministra hanno salutato il sindaco Bucci e il governatore Toti con un tocco di gomito.
«Il modello Genova è un modello che viene utilizzato dalle aziende private da tempo. Si tratta solo di ammazzare la burocrazia», ha detto il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del ponte Marco Bucci arrivando al cantiere.
 

 

Ieri sera le diciotto pile del nuovo ponte per Genova sono state illuminate con il tricolore alla vigilia della posa in opera dell'ultima parte di impalcato prevista per questa mattina alla presenza appunto di Conte e del ministro De Micheli. Il tricolore riunisce simbolicamente la Val Polcevera tagliata in due dal crollo del ponte Morandi e 'ricuce' lo strappo subito da Genova. «L'Italia s'è desta, benvenuto ponte di Genova», scrive il governatore Giovanni Toti. 

"MAI PIÙ TRAGEDIE COSÌ" «Ci impegniamo al massimo perché tragedie del genere non abbiano più a ripetersi», ha detto il premier Giuseppe Conte a Genova, parlando del crollo del ponte Morandi. «Lo Stato non ha mai abbandonato Genova. Lo abbiamo solennemente detto a poche ore dalla tragedia: ero già qui e abbiamo detto subito che Genova non sarebbe stata lasciata sola. Questa presenza è doverosa ma sono qui anche con grande piacere perché oggi suturiamo una ferita».

«La ferita di Genova non potrà essere completamente rimarginata perché ci sono 43 vittime e noi non dimentichiamo. I giudizi di responsabilità che sono nati da quella tragedia non si sono ancora completati e devono completarsi». Quello del ponte di Genova, ha detto il premier, «è un cantiere simbolo per l'Italia intera: è il cantiere dell'Italia che sa rialzarsi, che si rimbocca le maniche, non si lascia abbattere, non si lascia sopraffare». «Genova è un modello per l'Italia. E insegna che il più grande atto d'amore è impegnarsi a ripartire insieme», sottolinea. Da Genova si irradia «una luce che dà speranza all'Italia intera». 


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PRIME AUTO A LUGLIO «La prima auto? Tra metà e fine luglio. Per il nome molti bambini hanno mandato suggerimenti, ne stanno arrivando da tutta Italia. Decideremo verso la fine di maggio», ha detto Boccu. Sulla possibilità di chiamare il ponte con il nome di San Giorgio, Bucci ha risposto ai giornalisti presenti: «Non posso dirlo, non voglio influenzare nessuno. Però è un bel nome».

«Sarà fatto un memoriale - ha aggiunto - in accordo con i parenti delle vittime, che hanno partecipato molto, visto il progetto e noi lo faremo come loro vogliono.
Le nuove generazioni devono ricordare cos'è successo, per fare in modo non succeda più. Verrà messo sotto il ponte nei pressi della pila 9. È molto bello, manda segnali molto importanti». «Si è sempre lavorato, anche con l'emergenza covid, ma ce l'abbiamo fatta - conclude il sindaco-commissario - Continueremo così per i prossimi 2 o 3 mesi per arrivare all'apertura del ponte. È un modello replicabile che dice 'niente burocrazia', dice prendiamoci responsabilità e avanti perché i cittadini vogliono i fatti».

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