Ponte Genova, Toninelli: «Sì al rientro a casa degli sfollati per qualche ora»

Ponte Genova, Toninelli: «Sì al rientro a casa degli sfollati per qualche ora»
Ponte Genova, Toninelli: «Sì al rientro a casa degli sfollati per qualche ora»
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Mercoledì 5 Settembre 2018, 22:23 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 11:33

«Ci sono buone possibilità» che nei prossimi giorni i cittadini di Genova sfollati dai palazzi sotto il ponte Morandi «possano rientrare per qualche ora» nelle loro case. Lo ha assicurato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli parlando a In Onda, dove erano in collegamento a Genova molte famiglie che in questi giorni stanno protestando per tornare nelle loro abitazioni. Toninelli ha spiegato che saranno messi dei sensori che consentano un monitoraggio del ponte. «Entro novembre avranno tutti un'abitazione. Abbiamo smosso tutti i livelli istituzionali», ha promesso.

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Da Aiscat (l'Associazione delle Società Concessionarie Autostradali) «arrivò una diffida» che una pubblicazione degli atti delle concessioni poteva configurare «il reato di aggiotaggio», ha detto il ministro in merito alle pressioni interne e esterne denunciate dal lui stesso nel suo intervento in Parlamento ieri. Toninelli ha anche detto che «alcuni dirigenti del ministero, che come voi hanno famiglia, temevano di finire in mezzo a una strada». Il ministro ha poi detto di aver chiesto il parere dell'Anac sulla pubblicazione, il quale ha risposto positivamente. «Capisco il nervosismo della vecchia politica - ha spiegato in merito alle reazioni dell'opposizione che ha chiesto di fare i nomi - la quale ha permesso la creazione di questa mangiatoria che ha dato ai privati miliardi». 

«Nei prossimi giorni» il governo approverà un decreto, il Decreto Genova, «che riguarderà i mutui delle famiglie, che evidentemente non possono più pagarli, e le imprese, con agevolazioni fiscali», ha spiegato. Al decreto, ha aggiunto, sta lavorando il Ministero dell'Economia. «Nel decreto Genova metteremo una norma che è allucinante non sia mai stata fatta: l'obbligo del collaudo». Il concessionario dovrà obbligatoriamente verificare se un ponte o un'opera è stabile: «se non lo è, lo chiudo», ha detto. «Il lavoro deve essere fatto costantemente», ha spiegato il ministro, sottolineando che dalla politica delle emergenze il governo vuole passare alla politica della prevenzione. Il ministero, con gli enti locali, sta creando una mappatura delle opere che confluirà in una banca dati, ha proseguito. «Lo mettiamo come legge dello Stato. Tra poco tempo - ha insistito - se ci sarà un problema il ponte verrà chiuso. Ci dispiace non sia stato fatto finora».
 

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