Picchiata perché lesbica, su Fb spunta un altro caso fake. E Giulia si infuria: «Io aggredita davvero»

Picchiata perché lesbica, su Fb spunta un altro caso fake. E Giulia si infuria: «Io aggredita davvero»
Picchiata perché lesbica, su Fb spunta un altro caso fake. E Giulia si infuria: «Io aggredita davvero»
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Venerdì 24 Gennaio 2020, 20:22
Rompe il silenzio, sempre su Facebook,  Giulia Ventura, la giovane potentina pestata mercoledì 15 gennaio scorso da due uomini in strada a Potenza perché lesbica. E lo fa per ribadire - di fronte a una provocazione della pagina Fb IoSonoItalia che ha «costruito» un caso analogo per sbugiardarla - che lei è stata aggredita davvero. «Torno a scrivere perché purtroppo devo continuare a difendermi e sta volta non davanti ad un aggressione massiva e fisica ma da accuse di una quindicenne che, supportata dalla sua famiglia, ha inscenato un'aggressione per dimostrare quanto sia semplice essere popolare sul web, facendo riferimento a ciò che ho subito».

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«Io non auguro a nessuno - prosegue Ventura, che aveva denunciato l'aggressione sul popolare social network con tanto di foto delle ferite riportate e di copia del referto medico redatto dall'ospedale San Carlo di Potenza - di subire ciò che ho subito io, perché non basterebbe un colpo d'acqua a togliere il trucco delle tumefazioni, resterebbero e non sulla pelle ma nell'anima, non auguro a nessuno ciò che ho io dentro e nemmeno la rabbia che mi pervade, ma vi auguro di cuore di ritrovare il senso civico e di cominciare a rispettare le persone, auguro a voi famiglia, di rendervi conto dell'azione in cui avete supportato la ragazza senza correggerla».

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LA BUFALA DA UNA 15ENNE La giovane autrice della bufala (pare quindicenne) costruita ad hoc su IoSonoItalia aveva pubblicato, il 19 gennaio scorso, foto del proprio volto ferito e denunciato pubblicamente un'aggressione per poi dichiarare, ieri, che si trattava di una notizia costruita ad arte per dimostrare come si possa inscenare un caso dal nulla, semplicemente truccando il viso, e dicendo esplicitamente di non fidarsi di ciò che aveva detto la potentina.



«La rete - commenta di rimando Ventura - è uno strumento potentissimo capace di far emergere notizie reali e notizie false ma parlare falsificando certificati e atti per poi calunniare me credo non sia il top della coerenza.
Mi dispiace ma dovrò provvedere a tale azione perché il mio gesto, la mia denuncia pubblica e legale, fine a se stessa e senza seguito di media, era una semplice dimostranza affinché la violenza venga sempre allontanata da ogni civiltà e cultura sviluppata, della quale però, forse la ragazza non fa parte. Prendo le distanze da qualsiasi affermazione che non provenga direttamente da me». 
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