Pescatori di Mazara sequestrati in Libia: liberi dopo 108 giorni. Conte su Twitter: «Buon rientro a casa»

Pescatori di Mazara sequestrati in Libia: liberi dopo 108 giorni. Conte su Twitter: «Buon rientro a casa»
Pescatori di Mazara sequestrati in Libia: liberi dopo 108 giorni. Conte su Twitter: «Buon rientro a casa»
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 12:35

Dopo 108 giorni, i 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati con i loro due pescherecci in Libia sono stati liberati: il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sono volati a Bengasi per la liberazione dei 18 marittimi. ​La conferma definitiva è arrivata dal premier, che su Twitter ha postato una loro foto, e la scritta «Buon rientro a casa». «I nostri pescatori sono liberi. Fra poche ore potranno riabbracciare le proprie famiglie e i propri cari», ha twittato invece Di Maio. Era lo scorso 1° settembre, 108 giorni fa, quando i due pescherecci con a bordo 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi furono fermati e sequestrati. 

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«I pescatori hanno già parlato con i loro familiari e sono a bordo dei due loro pescherecci Antartide e Medinea. Anche i loro colleghi musulmani dopo mesi sono riusciti a scambiare qualche battura con i familiari», ha detto Salvatore Quinci, sindaco di Mazara, dove c'è grande attesa tra familiari e conoscenti dei sequestrati. «Adesso devo lasciarti e chiudere la telefonata, perché devo fare partire il motore del peschereccio», avrebbe detto uno dei motoristi al telefono alla moglie, ha raccontato Quinci.

«Aspettiamo la conferma ufficiale ma oggi sembra proprio la giornata giusta». Emozionato e con la voce rotta dal pianto, risponde così a Radio Capital Marco Marrone, armatore della Medinea, uno dei due pescherecci. «Ho parlato con il ministro Bonafede che mi ha detto: "C'è qualcosa di buono nell'aria". Per me un'emozione assurda - conclude Marrone - ho pianto come un bambino. Ora aspettiamo solo la conferma». «Stamattina questa notizia mi ha fatto rinascere dopo tre mesi bui e di disperazione. Non vedo l'ora di riabbracciare mio figlio», le parole di Rosetta Incargiola, mamma di Pietro Marrone, uno dei pescatori siciliani fermati a Bengasi.

Proprio il blitz a Bengasi avrebbe portato il premier a posticipare il vertice con la delegazione di Iv, capitanata dal leader ed ex premier Matteo Renzi, inizialmente in programma per questa mattina alle 9 e poi posticipato alle 19 di questa sera. «Oggi sono 108 giorni dal sequestro, con comodo...», ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini.

L'ARMATORE: ASPETTIAMO «Aspettiamo. In questo momento non possiamo aggiungere altro», ha invece detto Leonardo Gancitano, uno degli armatori dei due pescherecci di Mazara del Vallo sequestrati il 1 settembre. «Sono scaramantico.

Non voglio dire nulla fin quando non abbiamo certezze» continua Gancitano che attende notizie insieme a Paola Bigione, moglie del capitano di uno dei due pescherecci. «Non vogliamo festeggiare prima anche perché se non fosse vero sarebbe uno schiaffo terribile».

IL VESCOVO E IL SINDACO «Siamo felicissimi di questa notizia. È tanto più bella quanto inaspettata. Tre mesi vissuti insieme ai familiari ci avevo resi scettici, ma ora l'incubo è finito. Aspettiamo di trascorrere queste ore di attesa per riabbracciarli. È il più bel regalo di Natale per le famiglie: la gioia è tutta loro, ma anche nostra», ha commentato il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero.  «Apprendo con immensa soddisfazione della liberazione dei pescatori di Mazara del Vallo. Sarà, nonostante tutto, un bel Natale per la comunità Mazarese ed anche per la nostra città che dal mare trae sostentamento per molte famiglie. L'opera del Governo e le sollecitazioni ad esso arrivate da più parti hanno avuto buon esito. Adesso potremo rialzare la bandiera della nostra città. Oggi è un gran giorno», le parole del sindaco di Trapani Giacomo Tranchida. 

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