Uccide l'amico più anziano e simula un incidente: temeva di perdere l'eredità che gli era stata promessa

Pensionato morto, incidente simulato dall'amico che temeva di perdere l'eredità: incastrato dalle app sullo smartphone
Pensionato morto, incidente simulato dall'amico che temeva di perdere l'eredità: incastrato dalle app sullo smartphone
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Domenica 13 Settembre 2020, 14:30
Dalle prime ricostruzioni, sembrava un 'normale' incidente stradale. Eppure, c'erano tante cose che non tornavano: come poteva Bruno Lazzerotti, il 78enne milanese morto l'11 giugno 2019, annegare in un canale profondo appena 50 centimetri? L'uomo che era con lui, il 48enne Nicola Alfano, una sorta di figlio adottivo, sapeva che l'anziano voleva risposarsi e temeva di perdere un'eredità milionaria.

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L'incidente, avvenuto sulla strada che collega Certosa di Pavia con Vellezzo Bellini, sarebbe infatti stato simulato dal 48enne, che era l'erede designato dell'uomo ed era contrario al matrimonio del pensionato con una donna più giovane. Nicola Alfano temeva infatti di perdere la cospicua eredità promessagli e per questo aveva simulato l'incidente: sbandando con la macchina, si era schiantato a ridosso di un canale e poi aveva allertato i soccorsi per l'anziano, morto annegato.

Il 48enne è ora accusato di omicidio volontario. Il Giorno riporta quanto scritto dal gip Fabio Lambertucci: Nicola Alfano ha ucciso Bruno Lazzerotti cercando di farlo sembrare un incidente stradale, ma a tradirlo sono state le app presenti sullo smartphone. La Polizia stradale e la Squadra mobile, che si sono occupate del caso, hanno infatti monitorato gli orari attraverso lo smartphone del 48enne, che sosteneva di essere risalito in auto alle 16 in punto e di essersi allontanato tredici minuti dopo, con l'arrivo dei soccorsi. In realtà, l'attività di indagine informatica sullo smartphone ha permesso di accertare che l'uomo si trovava in quel punto già dalle 15.38.

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal sostituto procuratore Camilla Repetto, hanno consentito di chiarire cosa sia accaduto sul luogo del falso incidente. Quel giorno, come testimoniato dai soccorritori, la corrente era calma in quel corso d'acqua così basso e Alfano non sarebbe entrato nel canale per salvare l'anziano, bensì per saltare su di lui e farlo annegare tenendogli la testa sott'acqua.
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