Dà un passaggio a due stranieri con Blablacar: condannato per immigrazione clandestina

Immagine d'archivio
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di Bianca Francavilla
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Sabato 8 Settembre 2018, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 16:08
E’ stato condannato per direttissima a 9 mesi di reclusione e al pagamento di 24mila euro, pena sospesa. Protagonista della vicenda è Andrea, un ragazzo di Latina di 26 anni che dalla Francia doveva tornare a casa. Per ammortizzare le spese del viaggio del 10 agosto, ha pensato di utilizzare per la prima volta la piattaforma Bla Bla Car, ma qualcosa è andato storto ed ora non ci sta e vuole lanciare un appello agli altri utilizzatori. Il motivo della sua condanna è, infatti, che ha dato un passaggio in auto a due stranieri, non in regola con i documenti, e fermato dalla Polizia all’altezza del traforo del Monte Bianco è stato ritenuto responsabile di favoreggiamento di immigrazione clandestina, mentre i passeggeri sono stati rimandati indietro. Il fatto che fosse stato pagato per il viaggio ha indotto il giudice di Aosta a negargli le attenuanti. Disposto anche il sequestro dell’auto, che il giovane aveva in uso ma che appartiene ad un familiare della sua fidanzata.

«Con il mio avvocato siamo pronti a fare causa a Bla Bla Car – racconta Andrea, ancora provato per quanto accaduto -. Quando sono stato fermato l’unico modo per mettermi in contatto con la piattaforma è stato quello di inviare una e-mail, alla quale ho ricevuto risposta dopo tre giorni. Non è presente alcun numero di telefono da utilizzare per avere informazioni. In seguito ad un messaggio inviato su Facebook ho ricevuto una telefonata il giorno dopo, il che significa che sono stato totalmente abbandonato. Al telefono, inoltre, mi è stato detto che la piattaforma si sarebbe fatta carico almeno del rimborso delle spese del viaggio, dal momento che la mia macchina era rimasta bloccata ad Aosta. Quando ho chiesto che questo venisse messo per iscritto non ho ricevuto alcuna e-mail e non ho mai avuto alcun rimborso».

La strategia su cui Andrea ed il suo legale punteranno è la trasparenza del regolamento. «Per quanto Bla Bla Car nel regolamento scriva che il conducente dell’auto sia tenuto a verificare i documenti dei passeggeri, i rischi per gli utilizzatori non sono espressi in maniera chiara. Per me era la prima volta che utilizzavo la piattaforma ed ero convinto che, nel momento in cui Bla Bla Car incassava una parte del costo del viaggio da parte di ogni passeggero, avesse modo di verificare quantomeno la provenienza. Il mio viaggio è costato 100 euro per ogni passeggero e Bla Bla Car ne ha presi 18 per ognuno di loro, dandomi una sicurezza pari a zero. Il guadagno annuale della piattaforma che mette in contatto persone è di milioni di euro l’anno, eppure non ci sono verifiche e in caso di problemi non c’è alcun supporto». Per questo Andrea tenterà una causa in Tribunale e, intanto, ci tiene che la sua storia circoli, per evitare che altri utilizzatori della piattaforma possano incappare nello stesso “inghippo”, credendo che le persone iscritte siano verificate.
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