Parrucchieri e centri estetici chiusi in zona rossa da lunedì: è già partito l'assalto

Parrucchieri e centri estetici chiusi in zona rossa da lunedì: è già partito l'assalto
Parrucchieri e centri estetici chiusi in zona rossa da lunedì: è già partito l'assalto
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Sabato 13 Marzo 2021, 22:15 - Ultimo aggiornamento: 23:08

Zona rossa anti covid, da lunedì 15 marzo parrucchieri e centri estetici chiusi. E' un vero e proprio assalto quello che nelle ultime ore stanno vivendo parrucchieri, barbieri e centri estetici che dalla prossima settimana dovranno di nuovo chiudere le proprie attività nelle regioni dichiarate 'rosse'. Telefoni bollenti per prendere appuntamenti ma anche per chiedere informazioni e capire quanto durerà "davvero" lo stop. Tinta, taglio, messa in piega, unghie, soprattutto ricostruzioni, e cerette sono i servizi più gettonati.

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È bastato il solo annuncio del probabile passaggio del Lazio in zona rossa,  ma lo stesso è avvenuto in tutta Italia, a fare scattare la corsa all'ultimo taglio, colore, massaggio. Confartigianato Roma segnala "un aumento delle prenotazioni del 30%, con tante richieste dell'ultima ora e clienti che cercano di anticipare appuntamenti già presi per le prossime settimane. Tanti dei nostri associati rimarrano aperti fino all'ultimo istante utile per soddisfare le richieste dei clienti e anche per alleviare, per quel poco che sarà possibile, le perdite causate da questa nuova chiusura". "Il passaggio in zona rossa per l'intera Area Metropolitana comporterà una perdita di oltre 43 milioni di euro ogni 14 giorni di chiusura: 34 milioni e 200 mila euro per l'acconciatura e 8 milioni 900 mila euro per l'estetica - spiega l'associazione degli artigiani - Per la sola Roma Capitale la perdita sarà di oltre 29 milioni e mezzo di euro: 23 milioni e 400 mila euro per le attività di acconciatore e 6 milioni e 500 mila euro per le attività di Estetica.

A Roma operano 4.819 attività di acconciatura e 2.417 attività di estetica. Nell'intera area metropolitana sono rispettivamente 6.673 e 3.288 che saranno costrette a sospendere totalmente l'attività".

"Il lockdown di un anno fa colse tutti alla sprovvista - ricorda un parrucchiere che tra i suoi clienti ha molti uomini - eravamo tutti attoniti, impauriti, non sapevamo cosa ci aspettasse. Allora la preoccupazione principale fu accaparrarsi cibo e medicinali.

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