Giovani e violenza, Paolo Crepet: «Non è colpa dei genitori, ma di tv e schermi senza regole»

Giovani e violenza, Paolo Crepet: «Non è colpa dei genitori, ma di tv e schermi senza regole»
di Marco Castoro
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Mercoledì 27 Gennaio 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 11:14

Scuole e palestre chiuse, didattica a distanza, risse tra coetanei, emulazioni da social e tv: che cosa sta accadendo ai nostri ragazzi? «Cominciamo a dire  - spiega Paolo Crepet, psichiatra e sociologo - che la dad è il de profundis, non un’invenzione geniale, ma una risposta emergenziale tirata all’inverosimile con la conseguenza che la pagheranno cara generazioni di ragazzi. Come si fa a pensare che uno possa imparare da uno schermo? Forse solo Zuckerberg ci riesce».

E le risse? Colpa del lockdown?

«La violenza c’è sempre stata.

Solo che quella descritta da Pasolini riguardava le borgate, oggi invece si registra in centro. Durante il lockdown nessuno ha obbligato i ragazzi a non uscire di casa, non c’era mica il coprifuoco con i mitragliatori per le strade! Se ti andava di fare una corsetta o uscire in bicicletta nessuno ti ammazzava. La realtà è che stavano molto più comodi seduti davanti ai loro computer. Semmai la responsabilità è dei media e della tv. Guardi il successo che ha avuto Fox Crime alle 5 del pomeriggio. C’era una volta la carta di Treviso dove si coprivano i volti ai minorenni. Oggi invece non frega più niente a nessuno. Fox Crime se la cava con un cartello sulla visione. Ma il programma lo può vedere anche un preadolescente di 10 anni».

Forse le famiglie dovrebbero controllare di più…

«Ma non me la posso prendere con la mamma operaia che va a lavorare in fabbrica. Io me la prendo con Fox Crime che dovrebbe utilizzare fasce orarie diverse».

Dopo il Collegio in tv arriva la disciplina della Caserma…

«Stiamo raschiando il fondo del barile della credibilità. Mi sembra burlesco che serva a insegnare la disciplina. In un momento in cui le famiglie non riescono a dire un mezzo no ai figli arriva il caporale che ti dice quello che devi fare! Mi sembra una presa per i fondelli della famiglia italiana».

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