Samantha morta dopo l'iniezione al seno, la trans indagata: «Quando sono andata via era ancora viva»

Alla Andress sono contestati reati molto pesanti: la donna è infatti indagata per esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato

Samantha morta dopo l'iniezione al seno, la trans indagata: «Quando sono andata via era ancora viva»
Samantha morta dopo l'iniezione al seno, la trans indagata: «Quando sono andata via era ancora viva»
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Sabato 23 Aprile 2022, 21:53

Non è una estetista né tantomeno è abilitata a svolgere professioni mediche, e ha raccontato ai carabinieri, che ieri l'hanno interrogata per circa due ore in caserma, che quando ha lasciato l'abitazione di Samantha Migliore, 35enne originaria di Napoli, ma residente a Maranello (Modena), la donna era ancora viva e l'ambulanza era stata chiamata. Poi il mattino seguente, guardando i siti internet si è accorta della tragedia accaduta alla 35enne e allora si è costituita ai carabinieri di Cento (Ferrara), dove vive il suo compagno.

Samantha Migliore uccisa da un'iniezione al seno: nei guai la sua finta estetista trans

È questa la versione della 50enne trans brasiliana Pamela Andress, nata a Salvador de Bahia, di professione organizzatrice di eventi e stilista, che giovedì scorso ha eseguito un trattamento al seno, con una o più iniezioni, di Samantha Migliore, morta poco dopo nonostante l'intervento dei soccorsi, chiamati dal marito, che aveva sposato poco più di un mese fa.

La 50enne, come conferma uno dei suoi due legali, Francesco Andriulli (l'altro è l'avvocato Guido Guida), ora risulta indagata a piede libero dalla Procura di Modena, che ipotizza nei suoi confronti i reati di esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato.

Gli inquirenti, il caso è affidato al pm Pasquale Mazzei, non hanno ritenuto che ci fosse né il pericolo di fuga, né di reiterazione del reato. Per sapere esattamente com'è morta Samantha Migliore, a che tipo di trattamento è stata sottoposta e capire quale sostanza le è stata iniettata, ora bisognerà aspettare i risultati dell'autopsia, disposta dalla Procura di Modena. Un tassello fondamentale per le indagini dei carabinieri di Maranello, che si occupano della vicenda della 35enne, morta tra le braccia del marito.

La vita di Samantha

La donna, che lavorava per una cooperativa di pulizie, lascia 5 figli, avuti da precedenti relazioni. Una vita difficile e una fine drammatica per Samantha, che nel novembre 2020 era scampata al tentativo del precedente compagno di ucciderla: solo pochi giorni fa l'Appello aveva confermato la condanna a 7 anni per l'uomo. «La mia assistita è sconvolta, e non è vero che è fuggita. Quando la signora si è sentita male era lì, anche quando è stata chiamata l'ambulanza, si è allontanata solo dopo, era spaventata. Poi ieri mattina ha letto su internet che la signora era deceduta e allora si è andata a costituire», ha spiegato l'avvocato Andriulli. La 50enne, residente a Napoli, in questi giorni si trovava a Cento e proprio ieri doveva spostarsi a Milano per trovare il teatro dove organizzare un evento. Già alcuni anni fa, secondo il suo legale, avrebbe praticato alla 35enne un trattamento simile a quello fatto l'altro giorno. «Credo si tratti di una puntura, avevano parlato di soldi - ha detto il legale - ma non erano state pattuite cifre e comunque non aveva ricevuto denaro. Il trattamento alla fine è stato fatto in amicizia. Non è fuggita e non è tornata a Napoli, dove vive, ma si trova ancora a casa del compagno».

 

 

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