Apre in Uganda l'ospedale progettato da Renzo Piano: «La bellezza si sposa alla bontà»

L'ospedale di Renzo Piano in Uganda
L'ospedale di Renzo Piano in Uganda
di Claudio Fabretti
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Giovedì 22 Aprile 2021, 19:36 - Ultimo aggiornamento: 20:43

Il genio architettonico di Renzo Piano al servizio di una grande opera di solidarietà internazionale. Nasce in Uganda il nuovo Centro di chirurgia pediatrica di Emergency. Un progetto scaturito proprio dall'incontro tra Gino Strada, chirurgo e fondatore dell'organizzazione umanitaria, e il celebre architetto genovese. Due uomini che hanno condiviso un sogno: quello di costruire un «ospedale scandalosamente bello» nel cuore dell’Africa che potesse unire la chirurgia pediatrica con il più alto livello di architettura per divenire un centro di riferimento per i bambini di tutto il continente. Quel sogno è diventato realtà anche grazie al sostegno del ministero della Salute ugandese: sulle rive del Lago Vittoria, a 1.200 metri in una zona verde e salubre, il Centro di chirurgia pediatrica di Emergency ha aperto ieri le sue porte. I primi pazienti si chiamano Ramadhan, Topista, Justine, Katongole, Matovu e Jordan, hanno tra i 3 e gli 11 anni e sono stati ricoverati per problemi all’apparato genitale, gastro-intestinale e ernie sovraombelicali.

L’ospedale di Entebbe curerà gratuitamente bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 anni affetti da malformazioni congenite, problemi urologici e ginecologici, anomalie del tratto gastro-intestinale, patologie del sistema biliare, cheiloschisi.
«Il modo migliore per aiutare l’Africa è fare lì quelle stesse cose che vorremmo avere anche qui da noi, in Italia - ha dichiarato Gino Strada - Siamo andati in Uganda con tutte le competenze, gli equipaggiamenti, le tecnologie necessarie a fare una chirurgia di alto livello e con una struttura straordinaria. Facciamo tutti parte della comunità umana: siamo “uguali in dignità e diritti”, come è scritto nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Abbiamo la responsabilità di curare un bambino africano esattamente come faremmo con un bambino italiano».

In Uganda, la mortalità infantile sotto i cinque anni è di 49 morti su 1.000 nati e il 30% di questi decessi è causato dalla mancanza di cure chirurgiche adeguate. Il Centro di Entebbe triplica di fatto la disponibilità di posti letto chirurgici per i bambini in Uganda e diventerà un punto di riferimento per le necessità chirurgiche di tutto il continente africano.

La struttura si estende su 9.700 metri quadri e dispone di 3 sale operatorie, 72 posti letto, di cui sei di terapia intensiva e sedici di terapia sub-intensiva, una sala di osservazione e stabilizzazione, 6 ambulatori, una radiologia, un laboratorio con banca del sangue, una TAC, farmacia, amministrazione, servizi ausiliari, foresteria per i pazienti stranieri, area di accoglienza ed educazione sanitaria e una area gioco esterna. L’intero progetto è stato realizzato pro bono dallo studio Renzo Piano Building Workshop, in collaborazione con TAMassociati e la Building division di Emergency. «Mi piace pensare all'Africa come un laboratorio per il futuro e non solo come uno scenario di sofferenza e di guerre dimenticate. Gino mi ha sempre chiesto di disegnare un ospedale "scandalosamente bello" - spiega Renzo Piano. Parla dello scandalo della bellezza perché per certe persone è uno scandalo offrire bellezza ed eccellenza a tutti, in particolare ai più svantaggiati ed emarginati. D'altronde è risaputo che in tutte le lingue africane, lo swahili per primo, l'idea di bello è sempre accompagnata all'idea di buono: non c'è bellezza senza bontà».

Tra gli obiettivi del Centro, la formazione di medici e infermieri che possano contribuire a migliorare la chirurgia pediatrica in Uganda. «Il Paese non è del tutto sprovvisto di strutture sanitarie, né di cultura medica, ma necessita della collaborazione internazionale per garantire a fasce più ampie della popolazione la continuità di cure mediche di secondo e terzo livello e la formazione di specialisti - aggiunge Rossella Miccio, Presidente di Emergency -. La scelta fatta per l’ospedale è stata di inserirlo nel contesto sanitario ugandese come centro di chirurgia elettiva pediatrica, generale e specialistica, al fine di permettere il trasferimento programmato dei piccoli pazienti da tutto il Paese e dall’estero». A regime, lo staff sarà composto da 385 addetti, di questi 179 sono personale sanitario. 

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