Ubriaco interrompe la messa e insulta parroco e poliziotti: senegalese finisce in manette

Ubriaco interrompe la messa e insulta parroco e poliziotti: senegalese finisce in manette
Ubriaco interrompe la messa e insulta parroco e poliziotti: senegalese finisce in manette
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Martedì 16 Giugno 2020, 10:21
Ha perso la testa durante la messa della domenica, dimenandosi tra i banchi e urlando frasi sconnesse contro la Chiesa cattolica e altre religioni, fino a salire sul presbiterio e impedire la celebrazione dell'Eucaristia: protagonista della vicenda un senegalese ubriaco, che portato poi in Questura ha continuato il suo show inveendo contro i poliziotti e danneggiando anche gli arredi del commissariato.

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È successo lo scorso 7 giugno a Oristano, nella Chiesa di Sant'Efisio: il parroco, don Gianfranco Murru - ex cappellano provinciale della Polizia di Stato - inizialmente aveva provato a calmare l'uomo, ma poi ha chiesto aiuto chiamando il 113. Il senegalese, residente a Iglesias ma trasferitosi a Oristano per motivi di lavoro, è stato arrestato dagli uomini dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, coordinati nell'occasione dal Commissario Matteo Porceddu. Le accuse sono quelle di resistenza, lesione e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, turbamento di funzioni religiose nonché mancata esibizione del permesso di soggiorno e manifesta ubriachezza. 

Da subito gli agenti intervenuti in piazza Sant'Efisio hanno notato che lo straniero era ubriaco e hanno deciso di accompagnarlo in Questura per gli accertamenti sulla sua identità e per la notifica di altri atti a suo carico.
All'interno degli Uffici della Questura, l'extracomunitario, che non si rendeva collaborativo alle formali richieste degli operatori, ha dapprima cominciato a ingiuriarli e minacciarli di morte. Quindi, senza preavviso, gli si è scagliato contro colpendoli con calci e pugni urtando poi con violenza il pannello di plexiglass anti-contagio su una scrivania, frantumandone i supporti e facendolo finire addosso a uno degli agenti. Una volta bloccato e arrestato è stato sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di firma per due volte al giorno.
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